Barbie
Recensione “Barbie”
Nuovo appuntamento con i film candidati agli Oscar 2024: per la regia di Greta Gerwig, Barbie.
Riguardo a questa pellicola, la prima cosa da fare è chiedersi “Perché questa pellicola ha avuto questo enorme successo, insieme a Oppenheimer?”.
La risposta, sta nella campagna marketing avviata già da Dicembre 2022. Potendo usufruire della forza del marchio, grazie alla vastità di prodotti in commercio, Mattel e Warner Bros. si sono spianati la strada per ottenere un successo che va ben oltre le aspettative. Barbie è il vero caso da studiare su come si fa una campagna marketing. Ci fosse una categoria “miglior campagna marketing” agli Oscar, la vincerebbe ad occhi chiusi.
Ho voluto parlare di questo aspetto, perchè personalmente a me il film, dal punto di vista narrativo, non ha entusiasmato. Una trama molto lenta per la maggior parte del film: ci vuole quasi un tempo intero prima che Barbie intraprenda il viaggio nel mondo reale per scoprire se stessa e che cos’è la felicità. Una seconda parte che inizia a premere il piede sull’acceleratore e così riesce ad intrattenere un po’ di più. Margot Robbie, per quanto sia una grandissima attrice, nei panni di Barbie stereotipo non mi ha convinto come mi aspettavo, ma forse è dato dal fatto che avevo aspettative alte su di lei. Stesso discorso anche per il personaggio di Ken, interpretato da Ryan Gosling.
Definisco questo film, dal punto di vista di sceneggiatura e del messaggio, la versione mal riuscita del film “Povere creature!”, pellicola di Yorgos Lanthimos uscita nelle sale il 25 Gennaio 2024 (recensione reperibile sul sito). Sono due pellicole che hanno tante cose in comune: stesso sviluppo del protagonista, stesso genere (commedia) e stesso messaggio.
In conclusione, Barbie è un film godibile, ma un’opera non completa e che deve il suo enorme successo ad una campagna marketing al limite della perfezione.