Glauco Mauri presenta il suo libro “Le lacrime della Duse”

Lunedì 11 marzo, alle 18:30, Glauco Mauri presenta al Teatro della Pergola il suo libro Le lacrime della Duse. Ritratto di un artista da vecchio (Edizioni Falsopiano), che racconta la sua prodigiosa vita.

Sono pagine ricche degli aneddoti e dei ricordi della sua lunga e fortunata carriera, che sono anche gli aneddoti e i ricordi dell’intera storia teatrale italiana. Con dedica a Roberto Sturno, scomparso di recente, insostituibile compagno di lavoro per oltre quarant’anni.

«Vorrei fosse chiaro che non mi servo della vita – scrive Glauco Mauri, Premio Chiave d’Oro del Primo Camerino del Teatro della Pergola e Medaglia d’Onore degli Accademici Immobili – per parlare di me, ma uso me stesso per parlare della vita. Ho più di novant’anni e ho sempre cercato di stare con le antenne della mente e del cuore ben vibranti, per tentare di comprendere qualcosa della grande avventura del vivere. A quindici anni – ricorda Mauri – sono salito, per la prima volta, sopra un palcoscenico, poi per settantadue ho dedicato la mia vita al teatro. Luci e ombre, successi e fallimenti, e devo confessare che i secondi mi sono stati più utili».

L’incontro è coordinato da Marco Giorgetti, Matteo Brighenti. L’ingresso è libero con prenotazione al link https://tinyurl.com/incontromauri (pochi i posti ancora disponibili).

 

Glauco Mauri riannoda i fili dei ricordi della sua prodigiosa vita nel libro Le lacrime della Duse. Ritratto di un artista da vecchio a cura di Mauro Paladini, da poco uscito per le Edizioni Falsopiano.

L’amore per il teatro nato prestissimo e, ancora ragazzino, spettatore assiduo degli spettacoli lirici al Teatro Rossini, dove correva su per cinque piani di scale fino al loggione, a prendere posto anche per una vecchia signora.

L’ammissione all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e il primo grande successo da professionista, a soli ventitré anni, nel ruolo di Smerdjakov ne I fratelli Karamazov nella compagnia Lilla Brignone e Gianni Santuccio, diretto da André Barsacq.