La colazione è il pasto più importante della vita. Un po’ come il primo compagno di banco, vi accompagna per tutta la giornata e non vi può assolutamente rimanere indigesta. All’alba del mondo globalizzato, il cibo si affaccia sull’industrializzazione e non sempre la qualità degli ingredienti rispecchia le foto sulle confezioni. Firenze si è accorta della riduzione delle distanze globali quando si è ritrovata il centro storico intasato da turisti; da bar e ristoranti totalmente assoggettati alle richieste di questo mercato.

Ma don’t worry! Esistono ancora bar, baretti, brasserie, pasticcerie che offrono prodotti di qualità e accoglienze da re. Locali in cui si respira l’aria di una volta, forse sincera, forse costruita.

E allora sotto a sciorinare una lista, costruita sul mio personalissimo gusto!

BarattaNascosto nei meandri di Rifredi, tra le macerie di viale Morgagni e affacciato sull’ipetuoso torrente Terzolle, risplende di luce propria la pasticceria Baratta. Una luce accesa da 40 anni, una nebulosa ricca di storia. Da Baratta il bancone e gli arredi sono sempre gli stessi dalla sua apertura. Ma i sapori sono gli stessi da secoli. Secoli di tradizione sicula. Arancini, torte alla ricotta, sfoglie, cornetti, cannoli, diti e Iris che deliziano con una dolcezza infinita il palato degli abitanti del quartiere. Il personale è lo stesso, i baffi di Baratta pure. Un luogo fuori da ogni logica del 2015, lontano dai social dai tag dalle vetrine patinate, valido solo ed esclusivamente per la qualità dei suoi prodotti.

Ci è piaciuto: Gli Iris e gli arancini morbidi e asciutti

Non ci è piaciuto: La lentezza del personale

Via di Santo Stefano in Pane, 23

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mmm buoni arancini!

 

Alcedo: Alzate gli occhi, su su! Oltre la cupola del Duomo, girate verso Est e vedete… Fiesole!

E forse se aguzzate l’olfatto potete sentire il fragrante aroma che avanza delle paste di Alcedo. Istituzione delle colazioni fiesolane, forse poco conosciuto dai fiorentini, Alcedo è una pasticceria piccolissima, non offre il posto a sedere, ma una bellissima vista; il panorama? No! La vista sul laboratorio di pasticceria, aperto alla vista dei clienti. Talmente trasparente che si può vedere il processo di preparazione delle marmellate, come “la mi’nonna” , e l’intrigata preparazione dei cornetti.

Un Cornetto per domarli, un Cornetto per trovarli,

Un Cornetto per ghermirli e nel buio incatenarli.

Così Tolkien nel suo “Il Signore dei Cornetti”

Si narra che si riferisse proprio ai cornetti col marzapane, anche qui influssi siculi, di AlcedoEffatevela una girata nella terra degli etruschi a mangiarvi un cornetto sublime!

Ci è piaciuto: La marmellata fatta a mano e il sapiente utilizzo della frutta

Non ci è piaciuto: Il locale è piccolo e ha difficoltà ad ospitare tutti i clienti

Via Gramsci, 39, Fiesole

Buscioni: All’epoca in cui non esistevano gli orologi erano le campane a scandire il tempo. Poi fu l’orologio comunale; ad oggi sono i bomboloni di Buscioni. Alle 16.00 quando vengono alla luce questi piccoli tesori vuoti o ripieni di crema, l’intero quartiere di via Centostelle sembra vivere un’atmosfera surreale quasi fiabesca. Da Buscioni si trova anche l’ottavo peccato capitale: Il maritozzo alla panna. Ed io peccai. Grandissimamente peccai. Iniziare la giornata nella maniera più soffice del mondo è un vezzo di molti, un piacere per pochi. Anche i salati sono degni di nota, dalle pizzette ai croissant cotto e fontina. In questa antica pasticceria, il laboratorio di produzione, forse più artistico che culinario, crea anche torte per tutti i gusti e tutte le esigenze.

Ci è piaciuto: Quanto sono soffici i maritozzi e i bomboloni, quanto sono croccanti i croissant

Non ci è piaciuto: I pezzi dolci finiscono in fretta

Via Centostelle 1/L/R, 50137 Firenze

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Le sfoglie sono complicate nell’elaborazione

Querci: Firenze è stata polo culturale di Italia, grazie alle figure di spicco del panorama; tra queste: Pietro Vieusseux che ha lasciato un importante peso letterario alla nostra città. E a forza di pensare alla cultura mi è venuta fame, mi sa che andrò proprio in piazza Vieusseux. Qui trovo una pasticceria grande, imponente ed accogliente. Un dehor accoglie, estate ed inverno, branchi di ragazzi del quartiere che fanno una pausa sulla via dello studio novolino o morgagnesco. La domenica sono le famiglie ad assediare il locale. Il laboratorio di pasticceria è attivo all day long e sforna i dolci stagionali con grande maestria. Frittelle per carnevale, schiacciata alla Fiorentina per pasqua e tutti i dolci a base di crema tutto l’anno. La crema di Querci è un fiore all’occhiello dell’attività. Ma speciale, o come si direbbe a Firenze “Mondiale”, è il cheese cake e tutti i dolci semi-freddi.

Ci è piaciuto: L’accoglienza e la disponibilità del personale, sempre in gran numero

Non ci è piaciuto: un pochino alti i prezzi

Piazza Vieusseux, 2 – 3/ R

Neri: Nei luoghi di vacanza dei Medici, a Castello, si trova un’eccellenza della pasticceria. Caffè Neri è una pasticceria grande, fornita e dotata di ben 42 dipendenti. Sia i salati che i dolci sono estremamente curati nei dettagli. Offre un servizio di autofarcitura, del cornetto. Nell’offerta si contraddistingue il cornetto vegano, che oltre al clamore che può suscitare è di rara bontà. Le sfoglie sono fragranti come il lapis che si appunta. I salati possono essere costruiti su richiesta. È sbalorditiva anche l’offerta delle torte e delle bignoline. Il morso alla pasta ha un rumore paradisiaco, come l’intro di “Whole lotta love” dei Led Zeppelin.

Ci è piaciuto: L’infinita scelta di qualità

Non ci è piaciuto: la confusione tra il banco dei dolci, la cassa e il caffè

Via Gramsci 809-811,  Sesto Fiorentino

Gilberto Bertini,

gilbertobertini8@gmail.com