A Firenze lo spettacolo “Una notte in Tunisia” con Alessandro Haber. Un toccante focus su uno dei personaggi politici più controversi della nostra storia.

Firenze Fuori presenta lo spettacolo teatrale “Una notte in Tunisia” di Vitaliano Trevisan fino al 16 marzo al Teatro della Pergola. Alessandro Haber veste i panni di Bettino Craxi che rivive la sua storia in una sorta di testamento finale, una riflessione che il personaggio fa quando il suo tempo ormai sta per scadere.

Un uomo di grandissimo potere, un esponente politico fra i più influenti a cavallo degli anni Ottanta-Novanta. Un uomo invincibile, intoccabile, un giorno all’improvviso perde tutto. Potere, amici, soldi. Lui che aveva tutto. Lui che possedeva ogni cosa. Solo e malato si ritira nell’esilio dorato di Hammamet dove solo pochi fedelissimi andranno a trovarlo. Alessandro Haber ricompone i tratti di Bettino Craxi sull’intensa partitura scritta da Vitaliano Trevisan. Un viaggio a ritroso nel tempo, dalla sua ascesa fino alla battaglia con la morte, persa il 19 gennaio del 2000.

Firenze Fuori Una notte in Tunisia Teatro della Pergola fino al 16 marzo 2014 foto Tommaso Le Pera Andrée Shammah fa del testo di Trevisan un atto d’amore e di fiducia verso il teatro. Alza lo sguardo dalla cronaca e dalla storia, dalla trama degli ultimi giorni di vita di Craxi – X è il suo nome nel testo – e diventa metafora del potere e della sua caduta.
Il signor X è ‘in esilio volontario’ ad Hammamet. Gravemente ammalato è stato abbandonato da tutti. Sono con lui la moglie, l’inseparabile Cecchin (autista, segretario, cameriere) e, ospite inatteso, suo fratello venuto a verificare le cartelle cliniche dei medici tunisini, che non lasciano speranze sulla prognosi. Il malato ha un carattere difficile, odia tutti e non sopporta nessuno, tranne Cecchin. Odia soprattutto gli italiani che l’hanno tradito e scrive memorie e proclami di rivincita postuma. Ma un sogno gli fa balenare un’idea. Se non ha evitato l’esilio forse, con un’ultima trovata, potrà evitare la morte.
Trevisan costruisce un personaggio un po’ shakespeariano e un po’ bernhardiano: i suoi ultimi giorni di esilio e di malattia sono un emblema della caduta del potere, ma anche un’occasione di riflessione sulla politica e sulla società italiana. E la tragedia si intreccia continuamente con il comico, con Cecchin nel ruolo di perfetta spalla, fino allo scarto surreale del colpo di scena conclusivo.

UNA NOTTE IN TUNISIA

di Vitaliano Trevisan

con Alessandro Haber
e con Maria Ariis, Pietro Micci e Roberto Trifirò

con la collaborazione di Barbara Petrecca per le scene e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Yuval Avital per la scenografia sonora di “Mise en abime”
sperimentazione sonora realizzata da RAI-Direzione Strategie Tecnologiche con il CRIT di Torino e il CPTV di Milano. I cieli proiettati sul fondale sono di Pietro Guccione.

uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah