The Holdovers – Lezioni di vita
Recensione “The Holdovers – Lezioni di vita”
Alexander Payne, dopo i grandi successi con film come “Nebraska” (2012) e “Downsizing – Vivere alla grande” (2017), torna alla regia con la commedia intitolata “The Holdovers – Lezioni di vita”. Il regista mette in scena il rapporto che viene ad instaurarsi tra un professore molto rigido e uno studente, apparentemente, poco intelligente e senza voglia di studiare. Una commedia davvero divertente e con un Paul Giamatti, il quale interpreta Hunham, gigantesco.
Il professore si vede costretto a restare, durante le vacanze natalizie, nella scuola insieme ad alcuni studenti, che non sono potuti rientrare dalle famiglie, e con il capo cuoco Mary Lamb (De’Vine Joy Randolph). Il professore instaurerà un legame di amicizia con lo studente Angus (Dominic Sessa), con il quale si scambierà importanti lezioni di vita. Le storie del professore, di Angus e Mary Lamb sono molto convincenti, ben inserite nell’insieme della narrazione principale e lasciano spazio anche a molte riflessioni.
I film ha i suoi momenti di puro spasso e di battute divertenti, ma ha anche i suoi momenti seri, dove vengono fuori momenti toccanti della vita privata di ciascun personaggio. Molto interessante la scelta di fare moltissime inquadrature fisse, mentre quelle in movimento si contano sulle dita di una mano. Tale scelta credo sia dovuta anche alla tipologia di ambientazione della storia, la quale si colloca negli anni ’70.
The Holdovers ha ricevuto 3 candidature agli Oscar (Miglior film, Miglior attore protagonista e Miglior attrice protagonista), ma non credo riuscirà a portarsi a casa una di queste statuette. Ciò non toglie che per me resta assolutamente un film da non perdere per la sua leggerezza e le sue ambientazioni anni ’70. Infine, penso che Paul Giamatti da solo valga l’intero prezzo del biglietto: comicità e tenerezza allo stesso tempo.