Che fine farà il giardino di via Pisacane, la storia che ha commosso il web
Sin dai tempi di Omero si racconta di un piccolo appezzamento di terra, lasciato incolto, tra via Corridoni e via Pisacane.
Era verde sin dall’alba della storia. Nei tempi degli etruschi si narra di anziani fermi all’angolo con le braccia dietro la schiena ad osservar il giardino dell’Eden a loro negato.
Si sta parlando del piccolo giardinetto, in zona Rifredi, che sicuramente almeno una volta avrete notato attraversando una delle arterie fondamentali della città, via Corridoni.
Quella piccola zona verde ha una storia che da sempre coinvolge i due attori principali di tutte le civiltà: i cittadini e il potente.
La storia più o meno è questa:
Tre samaritani imprenditori, ricchi vincitori d’appalti, seguendo una stella cometa, costruirono il complesso abitativo situato tra via Pisacane e via Corridoni. Come dono alla città, alla cittadinanza decisero di regalare il piccolo appezzamento, alla popolazione.
Un giardinetto per ghermirli, e nel buio incatenarli
Il comune mise le mani sul giardinetto e con una mossa repentina lo circondò con una pavida ringhiera. Fu la fine dei sogni di speranza dei residenti che avevano visto un’occasione d’oro di avere del verde in una zona arida come il mio portafoglio.
Anzi pria’ la tramvia, la giunta del sindaco più belloccio della storia Domenici promise il giardinetto agli architetti. E così sarebbe dovuta nascere la Casa degli Architetti. Si vocifera che attualmente questi architetti siano diventati dei Nazgul.
La storia si infittisce con l’avvento del progetto tramvia. Il quartiere di Rifredi viene letteralmente squartato. Ma questa è un’altra storia. La povera piccola area verde rimane sempre la stessa, abbandonata e chiusa al pubblico.
Ma è qui che casca l’asino perché è proprio in virtù della tramvia che per il piccolo giardinetto di via Pisacane si prospetta un futuro per niente roseo.
Infatti dalle voci di corridoio, più o meno ufficiali, risulterebbe che al suo posto sorgerà una ridente centralina della tramvia e dei posti auto.
E’ il presidente del quartiere 5 Cristiano Balli a dirlo.
5 ragazzi residenti del quartiere e non schierati politicamente infatti hanno deciso di rimettere il giardino, sono stati fermati dalla municipale. Allora hanno deciso di consultare direttamente il presidente del Q5 Cristiano Balli per avere spiegazioni.
Inoltre ha aggiunto Balli, a quanto riportano i ragazzi che ho incontrato nel corso di un’assemblea di quartiere, non è possibile eventualmente porre la centralina nell’abbandonato complesso dell’Enel poichè l’espropriazione del complesso appartenente ad un privato costerebbe troppo.
Probabilmente nei piani del Comune c’è la volontà di edificare davvero una centralina per la tramvia (come è stato fatto in piazza della Costituzione), cancellando così le speranze di verde di chi chiede più verde per i propri bambini o cani. Ci sono anche dei cittadini che scrivono che la centralina sarà dannosa per la salute di tutti in quanto cancerogena.
Comunque al di là del progetto tramvia, del quale si può dire una cosa importante “Lo scopriremo solo vivendo”, osservando il piano regolatore di Firenze si scopre qualche succulenta info:
La zona in questione rientra nel piano G2p ATTREZZATURE E SERVIZI DI PROGETTO
Vi riporto qui il regolamento del piano regolatore generale:
Art. 56 – Sottozone G2: Attrezzature e servizi pubblici di quartiere 56.1 Sono le aree destinate ad attrezzature e servizi pubblici di quartiere specificati nei successivi commi del presente articolo.
56.2 Aree per attrezzature per l’istruzione. Sono le aree destinate ad asili nido, scuole elementari e scuole medie dell’obbligo.
56.3 Aree per attrezzature civili di interesse comune. Sono le aree destinate alla costruzione di attrezzature amministrative, culturali, sociali, associative, sanitarie, assistenziali e ricreative, nonché di mercati comunali, scoperti o coperti. Nel caso in cui le attrezzature suddette sono riunite a formare centri civici unitari, individuati nelle planimetrie di PRG o nei PUE
56.4 Aree per attrezzature religiose di interesse comune. Sono le aree destinate alle attrezzature religiose e relative attività integrative di carattere ricreativo, culturale, sociale.
56.5 Aree per parcheggi pubblici di quartiere. a) I parcheggi pubblici di quartiere sono specificatamente indicati nelle planimetrie del PRG. Essi possono essere realizzati in superficie, impegnando anche parte degli spazi stradali, ove ciò non comporti riduzione della fluidità della circolazione, ovvero in uno o più piani, al di sopra e/o al di sotto di esso. b) I parcheggi pubblici di quartiere vengono realizzati dalla Amministrazione Comunale, direttamente o mediante affidamento in concessione a privati. Tale concessione è regolata da apposita convenzione che ne stabilisce la durata ed il passaggio al Comune, al termine di essa, degli impianti e delle aree. La convenzione può riservare ad uso privato una quota parte dei posti auto. Detta quota dovrà sempre e comunque risultare inferiore al 50%. c) Nella realizzazione di parcheggi a livello stradale deve essere riservata una superficie minima pari al 20% dell’area per le sistemazioni a verde, sul perimetro.
In più è contraddistinto dal simbolo di attrezzatura pubblica amministrativa.
In ogni caso dal piano regolatore si evince che il giardinetto è destinato ai dei servizi di utilità per il comune. Questo basterebbe ai residenti, cittadini, per chiedere agli assessori Giorgetti (Lavori pubblici e grandi opere, Viabilità e manutenzione) e Bettini (Ambiente e igiene pubblica, Decoro urbano).
Questo è il piano della tramvia, e potete notare l’intersezione di giardino che qui nell’elaborato dei piano della tramvia linea 3 non è preso in considerazione per qualche costruzione. In questo caso risale alla delibera del consiglio comunale del 2014.
Cercando nelle carte, nelle planimetrie della tramvia non si trova notizie o fatti della centralina. Il giardinetto sembra una zona mai esistita, trovabile solo con un amuleto egiziano alla prima luna calante.
Andando oltre la lentezza pachidermica dei documenti della tramvia, ho scandagliato le planimetrie, i progetti e i prospetti.
La storia della piccola zona verde commuove davvero il web. Ma soprattutto commuove i residenti che da anni aspettano che quel piccolo spazio venga destinato alle loro esigenze, come un’area cani o una zona per bambini. In un quartiere che è a secco di verde pubblico, sarebbe veramente un manna dal cielo togliere le barriere ad uno spazio verde per tutti.
Il comune investe tanto in manutenzione ordinaria, partendo dai piccoli lavoretti, non si capisce perchè quello spazio in via Pisacane rimanga abbandonato.
Ora i cittadini si organizzano per essere ascoltati dal consiglio di quartiere che dagli assessori di competenza.
Nel frattempo, quell’area verde rimane terra di nessuno.
Gilberto Bertini
redazione@firenzefuori.it