Rita Levi Montalcini – Madre senza figli, esempio di cura e coraggio

Con l’avvicinarsi della Festa della Mamma, ho voluto soffermarmi sul significato più profondo di maternità. Spesso, quando pensiamo a una madre simbolica, la nostra mente corre subito alla Madonna, figura universale di amore e protezione. Ma è possibile essere madri anche senza aver avuto figli? La risposta è sì. E uno degli esempi più luminosi che la nostra storia ci offre è quello di Rita Levi Montalcini, straordinaria donna di scienza e, soprattutto, madre d’animo.

Rita Levi Montalcini è stata madre nel senso più ampio e nobile del termine. Ha incarnato la maternità attraverso la cura, il sostegno e l’ispirazione che ha saputo offrire, soprattutto alle donne, in un’epoca in cui il ruolo femminile nella scienza era spesso ostacolato e sottovalutato. Con determinazione ha sfidato i pregiudizi, superato i limiti imposti dalla società e affrontato la guerra senza mai abbandonare la propria missione.

Durante i bombardamenti, non si è tirata indietro: ha continuato a lavorare, studiare, aiutare. Ha trovato il coraggio in ogni momento difficile, mettendo tutta se stessa al servizio delle sue ricerche e della comunità. Di lei, il suo collega e amico Renato Dulbecco disse:

«Minuta, passo svelto, schiena dritta, mento alto e gli occhi verdi che non avevano paura di nessuno.»

È stata madre per le sue colleghe, perché le ha spronate a credere nel valore della mente femminile. È stata madre per i malati, adulti e soprattutto bambini, dedicandosi con passione alla ricerca di cure per malattie rare e gravi. È stata madre perché non si è mai risparmiata, anche a costo di fallire. Ha avuto il coraggio di sbagliare, pur di andare avanti.

La sua mente è sempre stata libera, come raccontava lei stessa, ricordando le parole del padre:

«Da bambine, mio padre ripeteva a mia sorella e a me che dovevamo essere libere pensatrici. E noi siamo diventate libere pensatrici prima ancora di sapere cosa volesse dire pensare.»

Questa libertà l’ha resa consapevole di poter raggiungere qualsiasi obiettivo si fosse posta. Non ha mai atteso che le cose le arrivassero: le ha cercate, guadagnate, costruite. Con umiltà, a fine vita, ha detto:

«La mia vita è stata molto fortunata. Penso di aver realizzato il massimo che potevo fare, al di là di quello che pensavo quando ero adolescente. Non ho rimpianti. Sono lieta di come la sorte mi abbia favorito.»

Rita Levi Montalcini ha donato tanto all’Italia, al mondo della scienza, alle donne, all’umanità intera. È stata una madre per vocazione, senza bisogno di esserlo per biologia. E oggi, nel ricordarla, celebriamo una maternità fatta di intelligenza, empatia, forza e visione.