Raffaello Sanzio – Sapersi evolvere

“Non si finisce mai di imparare”. Questo detto, fastidioso, che ci ripetevano i nostri genitori quando eravamo piccoli e certi delle nostre convinzioni, adesso è diventato pane quotidiano. Non si finisce mai di imparare, ma ad una condizione: che si abbia il desiderio di farlo. Ebbene sì, se ci limitiamo in noi stessi, se rimaniamo convinti e testardi sulle nostre idee, se, per orgoglio, non ammettiamo un possibile cambiamento, Raffaello di Sanzio non è adatto alla nostra vita. Se invece in noi arde il fuoco della conoscenza, allora la storia del grande pittore rinascimentale ci lascia la più grande delle eredità: il sapersi evolvere.
Ebbene sì, l’artista perugino fu chiamato nell’antica Fiorenza e qui rimase alcuni anni, cercando di imparare dai grandi artisti dell’epoca, come Michelangelo e Leonardo, fino a superarli di molto in curiosità . Infatti a differenza loro, incatenati alle loro solite tecniche, Raffaello intingeva da ogni tavolozza che incontrava, si dissetava da ogni sperimentazione che gli proponevano, non si fermava mai.
Il suo sapersi poco, lo ha reso il maggiore tra tutti. Il suo farsi umile, lo ha portato oggi ad essere conosciuto come l’emblema della pittura rinascimentale. Il suo rendersi piccolo, lo ha trasformato in uno dei più grandi maestri.
Cosa impariamo quindi da Raffaello? Che i nostri genitori avevano ragione: non si finisce mai di imparare. Con il giusto atteggiamento nei confronti delle novità, anche noi possiamo fare della nostra carriera un capolavoro artistico. Sì, anche noi, nel nostro ambito, siamo degli artisti in cerca di sperimentazione e novità. Anche noi possiamo superare noi stessi per arrivare all’eccellenza.