Piccarda Donati – La formula del “qui e ora”

Sei al liceo, la tua esperienza con la scuola sta per finire, è una bella giornata e durante l’ora di Dante la professoressa parla di Piccarda Donati. Stai imparando ad essere felice, ma ancora non lo sai e chissà se mai te ne renderai davvero conto.

Rinfreschiamo la memoria per un attimo. Piccarda Donati era una donna devota a Dio, era entrata nell’ordine delle Clarisse nel convento (ancora esistente) di via di Soffiano e così aveva deciso di dedicare la sua vita alla preghiera. Strappata da questo suo desiderio per mano del crudele fratello Corso, che la costrinse a sposarsi un ricco esponente politico. Oggi rimarremmo inorriditi per questo fatto e ci mobiliteremmo per restituirle libertà e dignità. A quel tempo, purtroppo, non era così e Piccarda finisce la sua vita nella disperazione di non poter seguire ciò a cui la chiama il suo cuore.

E come può una storia così tragica insegnare la felicità? Proprio per quello che racconta la sua anima, incontrata da Dante nel Paradiso, con esattezza in uno dei cerchi concentrici più bassi e più “lontani” da Dio. Alla domanda che l’errante le pone sul desiderio di avvicinarsi a Dio, di anelito a crescere di “livello”, Piccarda risponde con la formula più semplice, quasi banale che possa esistere: “Frate, la nostra volontà quieta/ virtù di carità, che fa volerne/ sol quel ch’avemo, e d’altro non ci asseta…” (Fratello, la nostra volontà è appagata/ dalla virtù di carità, che ci fa desiderare/ solo ciò che abbiamo, e non ci rende bramosi d’altro).

Desiderare ciò che si ha, essere appagati di quello che si è, si ha, si fa, oggi. Non domani, non fra cinque anni, oggi.

Non è proprio questa la chiave per la felicità? Per la pienezza, per quel senso di tranquillità e serenità che un pochino ci manca oggi? Sempre in corsa a cercare qualcosa di più… ci compriamo una cosa e poi ne desideriamo subito un’altra. Partiamo per qualche giorno di relax e ci facciamo mangiare il fegato dalla FOMO (Fear Of Missing Out) per la festa a cui non siamo andati. Fatichiamo a trovare un lavoro per la paura di qualche offerta migliore che a breve potrebbe arrivare.

Piccarda Donati ci regala un miglior modo di interpretare le cose e dalla quale possiamo imparare a cambiare il nostro sguardo verso la vita: il qui e ora. Una relazione così stretta con ciò che è il presente che non ci serve farci problemi sul futuro o sul passato, tanto arriveranno e noi vivremo con pienezza anche quelli, senza fretta di anticipare i tempi e le storie.

Ogni avventura ha il suo momento, assaporiamoli tutti.