Pazzino de’ Pazzi – L’oggi che condiziona il futuro

Si avvicina sempre di più la Pasqua 2025 e le tradizioni fiorentine si susseguono e diventano sempre più impetuose e importanti. Una di queste è da attribuire con grandi onori alla famiglia Pazzi, in particolare a Pazzino de’ Pazzi. I più esperti già conosceranno la storia o leggenda, qual dir si voglia, alcuni invece si chiederanno cosa c’entra il capostipite Pazzi con le tradizioni.
Come di consueto, ogni anno, dopo la Messa di Resurrezione, viene fatto lo “scoppio della colombina”: una colomba giocattolo con una piccola miccia viene fatta partire dall’altare del Duomo e, a tutta velocità, percorre la navata principale per arrivare fino al famosissimo e attesissimo Brindellone. Ebbene, qui ci si divide in due… chi si concentra sulla colombina che deve, a tutti i costi, tornare indietro fino all’altare, altrimenti segno di malaugurio per l’anno che verrà; e chi invece rimane incantato dall’inizio dei giochi pirotecnici che ipnotizzano tutti i partecipanti.
Una tradizione secolare, che continua ad affascinare fiorentini e non, ma che ha un rito molto interessante. Perchè abbiamo scomodato Pazzino de’ Pazzi altrimenti? Ebbene, questo personaggio è passato alla storia in particolare per un fatto, ancora non del tutto chiaro: si narra infatti che, durante una delle Crociate, il condottiere sia stato il primo ad entrare a Gerusalemme e che abbia issato la bandiera cristiana nella Città Santa, vincendo l’occupazione dei musulmani. Per ringraziarlo di questo gesto gli furono donate delle schegge di silice provenienti direttamente dal Santo Sepolcro.
Queste schegge sono oggi fondamentali per noi e per i nostri riti folcloristici, poichè sono proprio quelle “pietre focaie” che ci servono oggi per accendere la colombina e il carro pasquale, oggi conservate nella Chiesa dei Santi Apostoli e Biagio.
E allora oggi cosa ci lascia Pazzino de’ Pazzi? Delle semplici pietre? Beh, come avremmo potuto dedicargli dello spazio per così poco… ci lascia molto di più: ci insegna che ogni nostro gesto, ogni nostra decisione, rimane nel tempo, rimane nella storia, farà parte di ciò che un giorno sarà. Ci insegna che oggi possiamo veramente condizionare il futuro grazie a ciò che facciamo e, dato che siamo in periodo Pasquale, ancora di più… grazie a ciò che amiamo oggi possiamo lasciare un’impronta per il domani. Quindi oggi vi voglio lasciare con questa grande consapevolezza che i nostri avi ci lasciano: agiamo oggi perchè il domani ne possa beneficiare e godere, possiamo farlo e dobbiamo farlo.