Ode a Savino Capogreco, l’ultimo dei romantici del Mercato dei Ciompi

Il Mercato dei Ciompi e Savino Capogreco, due icone finite.

Al tramonto dell’era del  mercato delle Pulci in piazza dei Ciompi, più pulcioso d’Europa, i nostalgici come me, rimpiangono  momenti nemmeno vissuti.  Per dirla alla Enrico Ruggeri

figli di sogni segreti perduti nel vento
innamorati di giorni d’amore
magari nemmeno vissuti

 

Il personaggio principe del mercato è, nel mio personale immaginario collettivo segnato da alcuni film, il sor Sabino Capogreco.

Il simpaticissimo strozzino interpretato da Paolo Stoppa in “Amici Miei – atto secondo” (1982)

 

Non lo conoscete? Ma come..?

In breve: Amici Miei è un film del 1975, diretto da Mario Monicelli. Si svolge a Firenze e narra delle gesta di 4 + 1 amici che nonostante abbiano raggiunto un’età più che matura non accettano la noia della vita. Organizzano perciò burle, invettive dissacranti e raggiri per insidiare le ragazze.

La forza del film è stata quella di diventare una pietra miliare nell’immaginario collettivo fiorentino, plasmandone abitudini e vizi.

Nel 1982, Monicelli ha girato il sequel “Amici Miei – atto secondo”, offrendoci una panoramica più ampia sulle vite dei 4+ 1 amici. In questo secondo capitolo viene introdotto Savino Capogreco: strozzino del mercato dei Ciompi, che presta ingenti somme di danaro al decaduto Conte Mascetti, uno dei 4+1 amici.

Perchè scrivo 4+1 amici? Perchè….guardate il film! “Capre!” cit. 

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Eccoci qua, come tante altre volte, insieme tutt’e quattro. C’è anche un quinto, il Sassaroli, che passeremo a prendere a Pescia, ma quello è un caso a parte. I quattro vecchi del gruppo siamo noi. Amici di scuola, di caserma, e dunque amici da tutta la vita. Eccoli qui, gli amici miei. Cari amici…

 

Abbiamo deciso di rispolverare la figura di Savino Capogreco per commemorare un antro di Firenze che non esiste, e non esisterà più.

Infatti, il Mercato dei Ciompi è stato, temporaneamente, spostato in piazza Annigoni. E le bancarelle sono state demolite.

Molti di voi staranno pensando:

“Va beh ma che problema c’è?? anzi Meglio, era un mercatino pulcioso – puzzoso e carissimo! Sicuramente lo ricostruiranno in meglio”.

Non è così immediata la risposta però. Se da un lato è vero, anzi verissimo, che il mercato era un covo d’amianto che doveva essere ad ogni costo eliminato, dall’altra ho tanta paura che al suo posto verrà allestito l’ennesimo mercato senza anima.

 

Il Comune ha un progetto, finanziato in parte anche con fondi regionali. Un progetto che prevede un’area mercatale, ma che dovrà interagire in Piazza Annigoni.

Ma andando a À rebours, il Mercato dei Ciompi rappresentava, con tante incongruenze, un polo verace della fiorentinità. E la paura che al suo posto venga inserito l’ennesimo street food adornato da industrial design che ci rifornisce di alimenti pieni di olio usato da 2 settimane spacciandolo per qualità, oppure con, ancora più oscura l’ombra delle multinazionali  che tutto assottigliano e appiattiscono.

 

Insomma per concludere il pippone: sarà possibile ridare nuovo lustro a piazza de Ciompi rivogandoci gli antiquari, con nuovo allestimento, magari con prezzi più accessibili, magari inserendo qualche artigiano e qualche street food di indubbia qualità?

La risposta arriverà con il tempo, sperando che l’amministrazione e gli imprenditori si ricordino che il vero patrimonio di questa città è la veracità.  

 

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Abbiamo dedicato un articolo utopico e naif ad un mondo che si  è spento, e fa sempre un po’ tristezza. Perchè è comunque legato ai ricordi di infanzia, della vita spensierata.

Mi ricordo una volta che obbligai mio padre a comprarmi una clessidra al mercato. Ricordo tuttora gli odori e i colori del mercato.

 

Cosa vorreste venisse messo in piazza dei Ciompi?

scrivetecelo a redazione@firenzefuori.it

 

Gilberto Bertini