Le migliori pomiciate nei film
Facciamo un viaggio nelle migliori pomiciate nei film!
In prossimità di San Valentino, abbiamo deciso di proporvi una selezione delle migliori pomiciate nei film, ammettiamolo tutti noi vorremmo appararire nei film con una bella pomiciata.
Ci rendiamo conto che questo non è il solito articolo di approfondimento che tanto amate, però un viaggio nelle pellicole e nei baci ve lo fate volentieri no?
Partiamo!
Iniziamo col botto! “Vertigo” -1958 Alfred Hitchcock.
Tremendamente storpiato in “La donna che visse due volte” nella versione italiana, il film capolavoro del maestro del brivido ci ha lasciato tanta angoscia, ma anche tanto romanticismo. Un viaggio psicologico, provante per lo spettatore che viene letteralmente fatto “soffriggere” nella padella di Alfred come una cipolla, per sfociare in un delirio di paura e psicosi.
L’uso della macchina da presa e della tecnica più sfrenata, chirurgica, ci fa avvolgere in un’atmosfera onirica dove ogni plausibile spiegazione è vera per rispondere all’enigma della donna che visse due volte. Ovviamente tutto plausibile tranne la direzione che prende il film.
Il bacio in questione è quello tra il suadente James Stewart (detto Jamese Stuarte, a Firenze) e l’iconica Kim Novak. Beh c’è qualcosa di più magnifico?
Va beh questa è facile…Leo nazionale in Titanic
Titanic 1997 – James Cameron. Il bacio transgenerazionale per eccellenza. Il sogno di tutti noi, sulla nave, capelli al vento, colori tenui…per poi scoprire che siamo al porto di Livorno con i gabbiani.. ma questa è un’altra storia.
Al netto dell’inflazione, è il terzo film che ha incassato più di tutti i tempi. Va beh non meniamocela più di tanto però, il cinemone hollywoodiano in pompa magna ha confezionato la perfezione stilistica senza vezzi di innovazioni, canonizzando l’anno dopo l’uscita di “Pulp Fiction” e “Trainspotting” il termine Film per famiglie.
Però Leooooo noooo non puoi morireeeeeee sigh sigh
Il mitico bacio di Tom Cruise e Kelly McGillis, ’80
Dai negli anni 80, nelle pellicole sembrava tutto più facile. Personalmente ritengo vero il detto “Prima c’era meno mezzi ma più fantasia, ora c’è meno fantasia e più mezzi”.
Solo nell’intro, Maverick (Tom Cruise) fa le capovolte col jet militare come se fosse un Phantom 50 in impennata al Ponte all’Indiano. Il bacio sulla moto, davanti alle navi del porto, è l’apoteosi del film.
Four Rooms – Suite luna di miele – “Strano Intruglio” Tim Roth
Four Rooms è uno dei mini capolavori passati sotto traccia e sicuramente non ha l’eco mediatica dei film presenti qua sopra. 1995, è un film diviso a scenette che hanno un unico protagonista e la stessa location: Tim Roth in un albergo di Los Angeles. Lui è un fattorino a cui viene, per la prima volta, affidato il compito di portiere di notte.
Il bravissimo ed istrionico Tim si ritroverà in situazioni tendenti all’assurdo; ogni regista con il proprio gusto ha dipinto una storia grottesca. I registi sono Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodríguez e Quentin Tarantino.
Nella prima storia, Tim Roth -Ted nel film- si ritroverà in una storia di streghe, tra cui Madonna, devote di una dea pagana. Per evocare la loro divinità hanno bisogno dello…sperma di un uomo, di chi se non Ted? Il bacio con la bella strega è tra i momenti più delicati del film.
La mia guerriera. La mia valchiria
Era il 2005, sul grande schermo il regista messicano Robert Rodriguez (ndr. già presente in Four Rooms) portava sullo schermo le vicende di Sin City, fumetto successo in Usa a firma Frank Miller.
Il film è stato sotto molti aspetti rivoluzionario, spicca esteticamente e per spessore dei personaggi rispetto ai soliti mattoni americani sui supereroi. Girare con un bianco/nero saturo nelle ombre e nei punti di bianco si è rivelata una scelta vincente. Il film se ne esce poetico, sicuramente pomposo. La narrazione incalza con l’uso delle voci fuori campo, in prima persona, dei protagonisti.
E’ la voce fuori campo di Dwight (Clive Owen) a pensare “La mia guerriera. La mia Valchiria”, sotto la pioggia; le sue labbra affondano una prorompente Rosario Dawson, con mitra in mano, collare di pelle con tanto di borchie. Il resto è storia.
Blade Runner, l’amore tra un uomo e un replicante
1982 – Ridley Scott Ostinatamente i fan di un capolavoro che ha portato sul set delle innovazioni tecniche importanti, si veda pellicola I-Max, non si arrendano a credere che i messaggi trasmessi in questo film sono molteplici.
In Italia con una vena leggermente cattolica ci siamo arrovellati la testa sul significato profondo che sta alla base di creare o togliere la vita. Si perchè, Blade Runner parla di questo; dove arriva la volontà di Dio e dove il potere dell’uomo? Siamo capaci di decidere sulle nostre stesse azioni, tanto da, in un futuro post-moderno, creare una forma di vita tale e quale a noi da assoggettare ai nostri voleri?
E poi tra gli altri temi è presente anche l’eutanasia, con il finale più bello della storia del cinema. Ma ci soffermiamo sulla parte romantica, la storia d’amore tra Harrison Ford, cacciatore di replicanti, e Sean Young replicante destinata a morire. E in tal caso, come dissero i Queen per un altro film che batteva sullo stesso tasto, “Who wants to live forever?”
Ora, guardate queste belle immagini tra le migliori pomiciate nei film, e ispirati dai divi del cinema… andateci giù di pomiciate dure per San Valentino.
Per le vostre pomicia….no scusate, per le vostre impressioni—-> redazione@firenzefuori.it
Gilberto Bertini