La storia di un pittore tormentato – Roberto Bolle in “Caravaggio”

Il celebre ballerino Roberto Bolle è tornato a incantare il pubblico, questa volta sul palco del Maggio Fiorentino con Caravaggio, uno spettacolo che fonde danza, arte e passione. Ma di cosa parla davvero questo spettacolo?

Caravaggio è un viaggio nell’universo inquieto e affascinante di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio. Sul palco prende vita non solo il genio del pittore, ma anche l’uomo, con i suoi tormenti, i suoi eccessi e la sua struggente intensità interiore.

Siamo nella Roma del Cinquecento, dove un giovane Caravaggio si aggira tra i vicoli della città eterna, osservando un’umanità variopinta fatta di monsignori e gentiluomini, soldati e saltimbanchi, pellegrini, nullafacenti, zingare e prostitute. È su questi volti e questi corpi che il pittore posa il suo sguardo. Caravaggio li studia, li assimila, li porta sulla tela. Ed è proprio da questa materia viva che nascerà una rivoluzione artistica senza precedenti.

Nello spettacolo, danza e pittura si intrecciano in una narrazione visiva potente e commovente. L’arte e la vita si fondono in un racconto corporeo, in cui ogni gesto di Bolle restituisce le ombre e le luci del grande maestro. Un balletto che non è solo omaggio, ma interpretazione profonda di un artista che ha fatto della sua inquietudine una forza creativa, e della realtà un affresco brutale e sublime insieme.