Jon Watts’ Spider-man – Il bimbo ragno targato Marvel Studios
Terzo ed ultimo appuntamento dell’arrampica muri, con la trilogia di “Spider-man” targata Jon Watts. Il primo film, intitolato “Homecoming” è uscito nel 2017 e vede il ritorno del bimbo ragno nelle file dei Marvel Studios, grazie all’accordo raggiunto con Sony, per rilanciare il personaggio, dopo i danni fatti dalla casa cinematografica che ne detiene i diritti di immagine.
In questa nuova saga, il ruolo di Peter Parker è andato ad un giovanissimo Tom Holland, che per volontà dei Marvel Studios doveva assolutamente rispecchiare l’età da liceale. Stessa scelta fatta anche con gli altri attori di supporto, come Zendaya nei panni di MJ e di Jacob Batalon nei panni del miglior amico di Peter, Ned. Una rappresentazione completamente differente rispetto alle altre due. Qui abbiamo un bimbo ragno che è sempre accompagnato da una figura “paterna”, da un mentore che gli insegnano come essere un supereroe (o meglio ancora una Avengers). Una formula che per il primo film ci può stare, per un secondo okay, ma ripeterlo anche per un terzo film è risultata parecchio noiosa come cosa. I villan di tutti e tre i film sono estremamente dimenticabili, salvo per il piacevole ritorno di Willem Dafoe e Alfred Molina nei loro rispettivi ruoli della prima trilogia. Rimanendo in tema di ritorni e di lezioni paterne per lo Spider-man di Tom Holland, la seconda ed ultima cosa che verrà ricordata di questa trilogia è nel terzo film: il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield, nei loro rispettivi ruoli. Una mossa dei Marvel Studios per attrarre i fan di vecchia data. Risultato? Missione compiuta. Una trilogia che a detta del CEO dei Marvel Studios, Kevin Feige, è servita per far diventare Peter Parker dal bimbo ragno, pieno di tecnologie al vero Spider-man, attraverso un lutto familiare: qui rappresentata dalla morte di zia May. Personalmente, nel complesso, una scelta narrativa molto discutibile.
In conclusione, ciò che più ho amato è stato rivedere i personaggi della prima trilogia tornare sul grande schermo e la piacevole sorpresa è stato lo Spider-man di Andrew Garfield, che grazie all’esperienza accumulato negli anni post duologia, è riuscito a prendersi la scena e a lanciare un chiaro messaggio d’amore verso il personaggio. Ciò che ha realizzato Sam Raimi con la sua trilogia sarà difficilmente replicabile, ci hanno provato i Marvel Studios con il bimbo ragno, ma il vero viaggio dello Spider-man di Tom Holland deve ancora iniziare (non a caso è in cantiere una nuova trilogia). Una cosa è certa, The Amazing Spider-man targato casa Sony rappresenta il punto più basso della storia del personaggio.
di Francesco Tufano