Galleria dell’Accademia, 8 Marzo con le donne di Lorenzo Bartolini

La Galleria dell’Accademia di Firenze, venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, riserverà l’ingresso gratuito a tutte le visitatrici, suggerendo, per questa ricorrenza, un percorso ad hoc nella Gipsoteca, alla scoperta degli straordinari personaggi femminili ritratti da Lorenzo Bartolini, nella prima metà dell’Ottocento. Donne artiste, scrittrici, cantanti, alcune che hanno rivestito ruoli politici, con vite affascinanti di cui non tutti conoscono la storia. Donne che hanno saputo affermarsi nella società di un tempo dove i diritti e la possibilità di autodeterminarsi erano di là da venire per le appartenenti a quello che veniva definito il “gentil sesso”.

Tra le figure più note, troviamo la sorella di Napoleone Bonaparte con il Monumento a Elisa Baciocchi, una donna estremamente intraprendente, abile nella politica che governò la Toscana come Granduchessa del regno di Etruria, dando un grande impulso all’economia, al commercio e alle arti. Bartolini fu molto legato ad Elisa e da lei ricevette importanti commissioni. In questo monumento, lo scultore la vede come Minerva, Dea della saggezza e dell’ingegno, con un diadema, lo scettro in mano e un serpente ai suoi piedi, affiancata dalla figura di un giovine Genio.

Anne-Louise Germaine de Staël Holstein, meglio nota come Madame de Staël, è una delle personalità più famose ritratte da Bartolini: intellettuale e scrittrice, politicamente impegnata, nata a Parigi, è stata l’animatrice del “Cenacolo di Coppet”, uno dei più importanti salotti culturali del romanticismo europeo, a cavallo tra Sette e Ottocento. Vicino al suo busto abbiamo quello di Priscilla Anne Wellesley-Pole Mornington, nipote prediletta del duca di Wellington, moglie di Lord Burghersh, diplomatico inglese a Firenze dal 1814 al 1830, fu pittrice, copista agli Uffizi e socia dell’Accademia fiorentina di Belle Arti. Come una sposa di età romana, Priscilla appare con la testa piegata con naturalezza di lato, coperta da un velo, da cui spunta sulla sommità dei capelli, una corona di fiori.

Firenze era una delle mete favorite del Grand Tour, frequentata da molti inglesi, polacchi, spagnoli e russi che amavano farsi ritrarre da Bartolini, di cui apprezzavano in particolare la sensibilità nell’unire l’eleganza alla perfezione formale. In questa teoria di busti al femminile conservati nella Gipsoteca, c’è anche quello di Elizabeth Albana Upton, figlia della baronessa Templetown, artista inglese che disegnò per il ceramista Josiah Wedgwood; il volto della donna ha una posa decisa, molto aderente alla realtà con una grande ricercatezza dei particolari.

Ricordiamo il busto dell’americana Frances Elizabeth Appleton Longfellow, moglie dello scrittore abolizionista Henry Wadsworth Longfellow, nella loro casa in Massachusetts accoglievano un cenacolo di cui facevano parte intellettuali come Charles Dickens e Ralph Waldo Emerson. Frances, si fermò a Firenze nel 1836, durante un viaggio in Europa, ancora ragazza, con il padre Nathan Appleton, ricco banchiere di Boston, promotore dello sviluppo industriale. I fratelli la spinsero con insistenza perché andasse da Bartolini, secondo il rito del colto turista dell’epoca. Nel suo diario, Frances descrive, con minuzia di particolari, le sedute giornaliere nello studio dello scultore, dando un’idea dell’atmosfera cordiale che si veniva a creare. Racconta delle conversazioni su Byron e Napoleone, oltre che di un buffo cagnolino che si accucciava, vicino alla sua sedia. Lo scultore lo riteneva il suo unico vero e fedele amico e che, secondo sua moglie, doveva incarnare lo spirito del fratellino di Bartolini morto giovanissimo e molto amato.

Non possiamo non fermarci anche davanti al ritratto di Carolina Ungher Sabatier, una delle cantanti liriche più famose d’Europa nella metà dell’800, nata in una famiglia aristocratica di origine ungherese. A Firenze recitò nel teatro della Pergola nel 1833 e decise di trasferirvisi nel 1837; qui sposò, nella chiesa dei Magnoli, nel 1841, alla presenza del Granduca, François Sabatier, pioniere nell’arte del dagherrotipo. Bartolini ne restituisce le sembianze in un busto di finissima fattura.

Un’altra splendida composizione, un modello in gesso a figura intera, è quella dedicata alle Sorelle Campbell, le figlie di Lady Charlotte Campbell, Emma e Julia, durante il loro soggiorno a Firenze nel 1820. Le fanciulle sembrano danzare sospese con una grazia tutta moderna e una bellezza naturale, tipica proprio di Lorenzo Bartolini.

E queste sono solo alcune delle bellissime donne, e delle loro storie, condensate nella Gipsoteca, che lo scultore ha saputo magnificamente raccontare.