Leggera e invisibile, la storia di Sana Barada

Sana Barada racconta la sua storia. A Palazzo Portinari la tavola rotonda per un confronto multidisciplinare sul tema delle dipendenze, contesto in cui ha trovato spazio la voce di Sana a partire dalla sua opera “Leggera e Invisibile”.

“Ero scappata dal dolore per una vita e avevo paura. Ero fatta di Paura. Ma quando me lo sono trovato descritto davanti, il dolore non era più cattivo o buono, era parte del mio essere e la sua esistenza aveva sempre un significato, anche quando non potevo accorgermene. Ho scoperto che il dolore è la mia gamba destra che mi sorregge insieme alla sinistra, che rappresenta la felicità: entrambe servono per camminare in equilibrio. Faceva male ma una volta attraversato e superato, lasciava una persona migliore, la versione migliore di me stessa”