“Riprendiamoci la piazza!”, Firenze Jazz Festival chiude in Piazza del Carmine

Riprendersi la piazza, riappropriarsi degli spazi, aprirsi alla città, sono stati un pò il filo conduttore del Firenze Jazz Festival. Mettici poi che alla realizzazione concorrono alcune delle realtà che hanno fatto di questo modo di approcciare alla musica un tassello importante della propria natura ed il risultato conferma le attese, anche se tutt’altro che scontato.

Simona Molinari in voce, una delle tante che hanno contribuito al progetto grande, a riaccendere quei riflettori troppo spesso spenti su Piazza del Carmine, tra i più suggestivi luoghi della città, per tre giorni main stage e fulcro di suoni, approcci differenti alla musica che le hanno restituito la luce che merita.

Undici giorni di concerti per la rassegna, la coda porta in piazza centinaia e centinaia di persone, quasi ad accompagnare il sipario che va giù per un’edizione che segue il solco delle origini, che rispetta la propria natura: quella di portare in città nomi affermati del jazz contemporaneo; quella di offrire al pubblico di affezionati e non solo il confronto diretto con nuovi talenti della scena nazionale e non solo.

Jazz contemporaneo, contaminazione di stili, il tour attraverso strade, piazze e locali è l’occasione per allargare la platea, superando il contesto di “nicchia”, favorendo l’avvicinamento al genere anche a partire dalla possibilità di accontentare palati diversi. L’ingresso libero, caso di Piazza del Carmine, è sicuramente valore aggiunto per una manifestazione che chiude l’edizione 2024 a testa alta, con la convinzione di avere ruolo di rilievo anche ben oltre i confini fiorentini.