“Istinti primordiali”, Oneness Tour per Carlos Santana

Esiste un immaginario cordone ombelicale che collega oggi, ieri e domani, che ci porta indietro fino ai riti delle tribù antiche con cui riusciamo a condividere i battiti scanditi dal suono delle percussioni, moderne o rudimentali che siano. Il senso del “Maa”, in alcune tradizioni africane, non una persona, ma un principio cosmico, una forza creatrice che dà origine a tutto ciò che esiste.

Questo è l’incipit del “Oneness Tour” firmato Carlos Santana, un salto nel tempo che parte dall’esperienza primordiale della musica, che ci proietta fino alle immagini iconiche di Woodstock nel ‘69, quando l’arena trasformata in fango diventò opportuntà piuttosto che limite, quasi a testimoniare, ancora una volta, quel legame con la terra che è madre e origine di tutto.

“Soul Sacrifice”. Si comincia così. Celebrando l’inizio del percorso che consegnerà alla storia uno dei musicisti più apprezzati di ogni tempo. Pioniere della musica, porta aperta a stili ed influenze, sono in tanti ad aver varcato la soglia e l’effetto è un viaggio che attraversa le generazioni del suono, che mette insieme lo stile inconfondibile dell’artista messicano e le tendenze musicali che hanno attraversato oltre 50 anni di storia.

Hit, brani cult, dettano i tempi di una serata in cui non è aspetto trascurabile la super band che partecipa, non si limita ad accompagnare ( ascoltare Cindy Blackman alla batteria per credere, ndr).

La risposta è il sold out di piazza Sordello a Mantova. Si replica stasera per il Lucca Summer Festival.