Arte Povera – La bellezza dell’essenziale

Arte Povera – La bellezza dell’essenziale

Di Francesco Tufano

Tornabuoni Arte ha inaugurato la mostra “Arte Povera: la bellezza dell’essenziale”, un omaggio al movimento, teorizzato dal critico d’arte Germano Celant, che ha segnato profondamente l’arte della seconda metà del Novecento, riunendo alcuni dei capolavori storici dei suoi principali protagonisti, tra cui Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio.

Il termine “Arte Povera” fu coniato la prima volta proprio da Germano Celant nel 1967 in un articolo “Arte Povera. Appunti per una guerriglia”, pubblicato dalla rivista Flash Art, un testo provocatorio che descriveva un gruppo di artisti operanti a Torino il cui lavoro si spingeva oltre i confini dell’arte e delle sue istituzioni, in totale controtendenza all’egemonia culturale del dopoguerra e alla mercificazione del mondo dell’arte. Artisti dalle pratiche più disparate, mossi da stimoli e sollecitazioni simili, accomunati da una ricerca dell’essenziale e una profonda messa in discussione del rapporto tra uomo e natura. 

La mostra rievoca lo spirito rivoluzionario che permeava il movimento e che ha cambiato profondamente la natura dell’arte, ponendo l’accento sul radicalismo dei suoi partecipanti, che hanno sfidato le convenzioni pittoriche e svelato la poesia del quotidiano.