Amerigo Vespucci – Conoscere le culture
È una storia di curiosità, di coraggio e di passione per l’ignoto, quella di Amerigo Vespucci. Del resto sono queste le caratteristiche di ogni viaggiatore che si rispetti, che desideri profondamente scoprire il mondo, nelle sue culture e nelle sue sfaccettature. Infatti non parliamo di turista, ma di vero esploratore, verso terre sconosciute e culture completamente nuove. Credo che sia proprio questa la caratteristica principale di Amerigo Vespucci, che ci lascia in eredità: questa capacità di guardare l’orizzonte apparentemente vuoto, ma vedere sempre una nuova possibilità, una nuova vita.
Nasce nel 1454, nel periodo di fuoco per le scoperte di nuove terre. Periodo di avventure e conoscenze. Occasione per tanti di uscire da quei luoghi che, con la sicurezza che solo il suolo terreno sa dare, si pestavano con passo deciso e certo.
Deciso a scoprire nuove tratte commerciali, decide di trasferirsi in Spagna e, come il collega Cristoforo Colombo, partire verso l’ignoto, verso l’oceano aperto, nella speranza di trovare nuovi luoghi di scambio.
Quello che più mi fa riflettere di Amerigo, è proprio questo spirito di osservazione e di analisi delle nuove culture che incontra. Non viaggia solo per viaggiare, ma per il gusto di riscoprirsi in modi diversi, in lingue diverse, in tradizioni diverse, in costumi diversi. Perché, in fondo, viaggiare significa proprio questo: non tanto visitare luoghi, ma intraprendere un percorso personale, molto più profondo di quello che crediamo. Proprio il contrario di quello che oggi è il turismo di massa: quel personaggio poco attento, che deve raggiungere lo scopo più importante: farsi una foto davanti al Duomo da postare sui social. Attirare le attenzioni e le invidie dei suoi amici. Poco gli importa di vivere e respirare una Firenze che oramai si sta spegnendo.
Facciamoci ispirare da Vespucci e impariamo davvero cosa significa viaggiare, ma soprattutto scoprire.