“Una madre”, capolavori fiorentini e dove trovarli

Miti e storie dell’antica Grecia vivono a Firenze attraverso le mani sapienti degli artisti che ne hanno fatto scrigno prezioso. Oggi vi portiamo in Piazza della Signoria per ammirare il “Ratto di Polissena”, scultura firmata da Pio Fedi ed oggi parte del complesso di statue della Loggia dei Lanzi.

L’opera fu già immaginata nel 1855, concretizzata nel momento in cui Firenze divenne Capitale del Regno d’Italia. L’opera è tra le più cariche di pathos. Si colloca “cronologicamente” immediatamente dopo la presa di Troia da parte degli Achei. Polissena è la protagonista della vicenda, rapita da Nettolemo, figlio di Achille, destinata alla morte come sacrificio agli dei, come atto propiziatorio per il ritorno dei greci in patria. Fedi ferma il tempo nel momento preciso in cui il sacrificio sta per essere compiuto. E qui si apre lo sguardo alla complessità del dramma.

Vittima e carnefice dominano l’apice della scena, il grido disperato di una terza figura conquista un ruolo non marginale nel racconto complessivo. Ecuba, moglie di Priamo e madre di Polissena emerge in tutta la sua disperazione. Al suo fianco il figlio già giustiziato da Nottolemo, il momento scelto da Fedi esalta la madre nel tentativo disperato di provare a cambiare le sorti della figlia. Dall’altro lato il movimento pronto della spada che non le lascerà scampo. Un capolavoro da apprezzare nel senso oltre che per le qualità artistiche.