Scoppio del carro. Tra fede, tradizione e identità

L’attesa, la speranza, la curiosità, caratterizzano l’intera mattinata di Pasqua a Firenze, con la città che torna a riunirsi attorno la sua Cattedrale per uno dei momenti più attesi dell’anno. Profuma d’identità il cerimoniale che accompagna lo Scoppio del Carro, momento clou di un percorso nelle celebrazioni che attraversano l’intero centro storico, riportandolo a partire dai costumi, dagli elementi che fanno tradizione, indietro nel tempo per apprezzarne il filo diretto con la storia, con le radici di un popolo.
Pasqua, giornata particolare, la fede è sicuramente uno degli assi portanti della particolare manifestazione che ci riporta indietro nel tempo fino alla prima crociata, alle gesta del capitano fiorentino Pazzino dei Pazzi che, in ritorno da Gerusalemme portò con sé tre scaglie di pietra del Santo Sepolcro, poi divenute strumento per distribuire, grazie alla scintilla, il fuoco alle famiglie fiorentine che potevano così accedere al fuoco domestico.
Fuoco benedetto, simbolo di resurrezione; il passo successivo fu la realizzazione del carro, “simbolo” della distribuzione del fuoco in città, a cui risale l’aspetto unico della cerimonia. Tradizioni che non si perdono, che fanno comunità, che riportano al senso di identità forte, di appartenenza alla città di Firenze