Nuovo Balletto di Toscana e Accademia Bozzolini, cambio alla direzione artistica

Cristina Bozzolini, la signora della danza italiana e talent scout formidabile di nuovi autori, di recente insignita col Fiorino d’oro, l’onorificenza del Comune di Firenze, passa la direzione artistica del Nuovo Balletto di Toscana, la compagnia da lei fondata nel 2018, al coreografo Philippe Kratz, e della scuola di danza, creata nel 1970, al maestro di danza classica Hektor Budlla. Due figure di eccellenza internazionale, legate artisticamente e umanamente alla grande artista, con la quale hanno condiviso un lungo iter lavorativo.
Philippe Kratz, che dirigerà la compagnia, ha al suo attivo premi come il primo Premio al 32° International Choreographic Competition Hannover 2018 e il Premio Danza&Danza 2019 come “miglior coreografo” e vanta collaborazioni con prestigiosi enti come il Teatro alla Scala e l’Opera di Vienna.
Hector Budlla, che guiderà l’Accademia Bozzolini, ha ricevuto nel 2017 il Premio al Valore al Festival della Danza di Capri come riconoscimento alla sua carriera di danzatore e ha ricoperto svariati ruoli da primo ballerino in tanti spettacoli. La compagnia NBDT, con un organico di 10 danzatori, definita un fiore all’occhiello della danza italiana, e l’Accademia Bozzolini, tra le più importanti scuole di danza nazionali in cui si sono formati danzatori stellari e talentuosi coreografi attivi in Italia e all’estero, continueranno ad operare all’insegna dell’alta qualità grazie alle indiscusse doti dei due direttori.
È la fusione tra danza e musica a rendere innovativo il progetto triennale artistico e formativo immaginato da Philippe Kratz e Hektor Budlla, in accordo con il nuovo presidente Mario Setti, musicista e presidente anche di Nem_Nuovi Eventi Musicali.

Dichiarazioni

Cristina Bozzolini: “Sono molto felice che Mario Setti, musicista, possa continuare la storia del Nuovo Balletto di Toscana e dell’Accademia Bozzolini e ritengo importante aver potuto scegliere due direttori artistici che conosco molto bene e con cui ho condiviso tanti anni di lavoro. Philippe Kratz, importante coreografo contemporaneo per la direzione della Compagnia ed Hektor Budlla come direttore della scuola, eccellente maestro di danza classica. Ho suggerito due artisti che ho conosciuto da giovanissimi e che hanno saputo portare avanti i miei insegnamenti. Entrambi eccezionali danzatori ai tempi della mia guida all’Aterballetto. Mi piace anche l’arricchimento che la Musica, attraverso le nuove scelte di Mario Setti, porterà nella scuola
e nella compagnia facendo diventare questo progetto artistico e formativo qualcosa di raro e originale in Italia”.

Mario Setti: “Su invito di Cristina Bozzolini ho accettato con entusiasmo e responsabilità le presidenze dell’Accademia e del Nuovo Balletto di Toscana. Questo anche in relazione alle nostre convergenze su due aspetti: la qualità ed il nuovo progetto basato su danza e musica. Per quanto attiene alla qualità Cristina mi ha indicato due direttori artistici di livello internazionale e di assoluta professionalità. Per ciò che riguarda invece il rapporto con la musica, Cristina ed io crediamo fortemente che ci siano grandi spazi artistici e formativi, dettati dalla ventennale esperienza di Nem_Nuovi Eventi Musicali e dalla lunghissima esperienza della grande protagonista del mondo della danza. Nem introdurrà infatti delle guide all’ascolto all’interno del progetto formativo per gli allievi dell’Accademia e a tutti i livelli di corso. Sia le attività artistiche che quelle della scuola che stiamo strutturando con Philippe Kratz e Hektor Budlla si svilupperanno in un triennio e nel terzo anno è in ponte anche un approccio diretto all’esecuzione musicale per gli allievi che saranno interessati. Il mio sogno è la produzione di uno spettacolo in cui i danzatori potranno eseguire anche musiche dal vivo. Fin da ora la compagnia inizierà a lavorare ad uno spettacolo in cui la musica suonata dal vivo sarà alla pari del lavoro coreutico in uno scambio continuo e proficuo, affrontando anche la cosiddetta musica pop.”

Philippe Kratz: “Da quando è stata pubblicata la biografia “Se danzare non mi basta” di Cristina Bozzolini, nel febbraio di quest’anno, rifletto ancora di più sul tema della resilienza. Cristina, che da molto tempo considero un’amica, una mentore, un bellissimo esempio di artista completa (e quindi mai compiuta), nel libro rivela le sue lotte per la danza contemporanea in Italia intraprese dal 1975 con il Collettivo Danza Contemporanea e dal 1985 (il mio anno di nascita) con Il Balletto di Toscana. È un racconto impressionante: una vita fatta di incontri, di importanti collaborazioni artistiche, di dolorose sconfitte, di soddisfazioni immense, ma soprattutto è una vita visionaria. E, come il titolo lo suggerisce, il suo racconto non tratta solo di danza, ma intreccia il lato artistico con una visione filosofica del mondo che trova il suo sfogo nell’impegno politico. C’è una chiara opposizione tra il valore della tradizione (quella del teatro) e il bisogno del progresso sociale che, insieme, generano una bellissima tensione e un terreno fertile per la creazione artistica. In passato ho avuto il piacere di collaborare due volte con il Nuovo Balletto di Toscana come coreografo: nel 2022 per il breve quintetto “Midnight Youth” e l’anno scorso per “The Red Shoes” che in questo momento è in tournée in Italia e all’estero. In entrambi i momenti ho trovato una compagnia di un’enorme sensibilità con una consapevolezza di quello che vuol dire credere nel proprio lavoro, nonché un gruppo coeso di potenti danzatrici e danzatori. Speravo molto in futuro di tornare a lavorare con loro e realizzando ora di poterlo fare quotidianamente mi rende molto felice. Tornando al tema della resilienza: il Nuovo Balletto di Toscana continuerà a invitare artiste e artisti vari* per la creazione di lavori coreografici che riflettono sulla/sulle società in cui viviamo, mentre la nuova impostazione del diretto confronto con la musica eseguita dal vivo sarà la nostra sfida e forte elemento di tensione. Inoltre, mi piacerebbe molto invitare il pubblico alle prove aperte durante i diversi percorsi creativi e trovare altri modi per instaurare confronti duraturi e diretti. Come diceva Hermann Hesse, “Una magia abita ogni inizio”. Non vedo l’ora di cominciare!”

Hektor Budlla: “Cristina la conosco da quando avevo 18 anni, è una delle prime persone che ho incontrato quando sono venuto in Italia per diventare un ballerino professionista. Ho passato tanti anni della mia carriera sotto la sua direzione artistica e mi ha insegnato molto. Mi ha insegnato ad essere versatile, curioso ad ogni nuovo stile e tecnica della danza. Grazie al suo esempio ho migliorato non solo la tecnica ma anche le mie abilità artistiche e umane. Una cosa che Cristina dice sempre è “mi piacciono i ballerini classici che sanno essere contemporanei”. Per questo motivo ho deciso che il punto di partenza per sviluppare un programma didattico della scuola sarà la VERSATILITÀ del danzatore. La scuola del Balletto di Toscana, ora Accademia Bozzolini, è una scuola con una grande tradizione, sono molto onorato che Cristina abbia scelto me come Direttore Artistico. La mia idea è di creare un’accademia che formi artisti. Dare la possibilità ai ragazzi di conoscere in profondità l’arte della danza, curiosi di scoprirne tutte le sfumature. Formare degli artisti completi sia sul lato tecnico che artistico dando loro la possibilità di studiare anche materie teoriche come storia della danza e storia della musica. Devono finire il loro percorso all’interno della scuola con un bagaglio di alta formazione ed essere pronti per il mondo del lavoro. Bisogna guardare al futuro della danza senza perdere di vista il passato.”

Accademia Bozzolini
Un nuovo nome e una nuova sede
Cambia nome la famosa Scuola del Balletto di Toscana, fondata nel 1970 da Cristina Bozzolini, e diventa Accademia Bozzolini. La prestigiosa realtà, in un viaggio lungo più di 50 anni, ha formato circa 300 professionisti tra danzatori, coreografi e insegnanti, molti dei quali figure di spicco della scena nazionale e internazionale, attestandosi tra le più ragguardevoli scuole italiane. L’Accademia, sotto la direzione artistica di Hektor Budlla, continuerà nella sua missione di formare danzatori che possano entrare a far parte delle principali compagnie internazionali e preparerà anche allievi più giovani a fare audizioni nelle varie accademie per un perfezionamento degli ultimi anni di studio.
Il percorso di studio include corsi di tecnica classica e contemporanea, con l’aggiunta di laboratori coreografici e repertorio classico e contemporaneo. Trovano spazio anche workshop con docenti di chiara fama. Elemento di assoluta novità all’interno delle attività formative saranno le guide all’ascolto, in un singolare progetto di connessione tra danza e musica. L’anno accademico inizierà il 2 settembre nella nuova sede fiorentina di via Pellas, 47 (quartiere di Rifredi), che conta su tre sale e una piccola palestra. La sala più grande dispone di attrezzature in grado di trasformarla in un piccolo teatro. Lo spazio storico in via San Romano 13 a Settignano verrà invece utilizzato dalla compagnia per progetti speciali. I corsi sono rivolti ad allievi di età compresa tra i 4 ed i 23 anni.
Le quote d’iscrizione saranno parametrate all’ISEE.

Lo staff si compone di 10 docenti tra cui maestri che negli ultimi 30 anni hanno affiancato Cristina Bozzolini, nuovi ingressi e due giovani danzatori professionisti del Nuovo Balletto di Toscana, nel solco dell’attenzione che la fondatrice ha sempre prestato ai nuovi talenti. Il 21 luglio avrà luogo un Open Day che prevede lezioni gratuite di danza classica tenute direttamente dal maestro Hektor Budlla e lezioni di contemporanea, in cui sarà possibile effettuare l’audizione per l’accesso alla scuola.
Qui di seguito le biografie di Philippe Kratz e Hektor Budlla. Philippe Kratz nato a Leverkusen (Germania) nel 1985, dopo prime esperienze sul palco per il progetto di teatrodanza “Buhnenkunst” (con la direzione di Suheyla Ferwer), nel 2002 inizia a studiare danza classica e contemporanea alla École Supérieure de Danse du Québec a Montreal, sotto la direzione di Didier Chirpaz. Da quell’anno prosegue gli studi alla Scuola Statale di Balletto a Berlino, con la direzione di Gregor Seyffert, ottenendo il diploma di maturità e il diploma di danzatore professionista. Dal 2006 al 2008 danza come solista per il Ballett Dortmund sotto la direzione di Xin Pen Wang e dall’agosto 2008 entra a far parte di Aterballetto. Per la compagnia crea Lettres d’amour (2012), Spring (2013), SENTieri (2014), nel 2015 L’eco dell’acqua e il passo a due #hibrid. Nel 2017 crea Phoenix e nel 2018 Purple Usurper per In/Finito, progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici. Nel 2016 è invitato da Manuel Legris, direttore dell’Opera di Vienna, a rimontare un trio da SENTieri in occasione del Galà Nureyev. Nel 2018 vince il
premio al 32° International Choreographic Competition Hannover 2018 con il passo a due “O”. Nel 2019 ha vinto il Premio Danza;Danza come “miglior coreografo”. In febbraio 2023 ha presentato la sua coreografia “Solitude Sometimes” al Teatro alla Scala di Milano, su invito del direttore del corpo di ballo scaligero Manuel Legris, condividendo la serata con autori quali Jiří Kyliàn, Nacho Duato, David Dawson. In settembre 2023 ha ricevuto il Premio coreografo dell’anno nell’ambito de il Premio per la danza Citta’ di Foligno. È membro of the stARTacademy of the Bayer Art & Culture. In ottobre 2023 ha firmato per il
Nuovo Balletto di Toscana la coreografia di The red shoes. Hektor Budlla si diploma nel 2001 presso L’Accademia di danza di Tirana. Lo stesso anno partecipa al corso di alta formazione Aterballetto. Dal 2002 fino al 2008 danza per la Compagnia contemporanea “Balletto di Roma” dove ricopre ruoli da primo ballerino in coreografie di Monteverde, Zullo e Bigonzetti. Nel 2005 partecipa all’evento “La Notte Bianca” al Campidoglio a Roma ricoprendo il ruolo di Mercuzio in un estratto da “Romeo e Giulietta” di Amedeo Amodio, al fianco di Roberto Bolle ed Alessandra Ferri. Lo stesso anno balla, come primo ballerino, al Teatro Massimo di Palermo ne “Lo Schiaccianoci” di Amedeo Amodio. Nel 2007 è invitato, in qualità di primo ballerino, al Teatro di Verona per il balletto “Romeo e Giulietta” di Amedeo Amodio. Entra in Aterballetto nell’agosto 2008 dove danza coreografie di William Forsythe, Jiri Kylian, Ohad Naharin, Mauro Bigonzetti, Eugenio Scigliano, Hofesh Shechter, Johan Inger, Jiri Pokorny, Andonis Foniadakis, Guseppe Spota, Cristiana Morganti, Francesco Nappa. Nel 2014 crea per Aterballetto
“Revolution”. Nel 2015 “NORDEST 41° 19″. Nel 2016 “Però…” e nel 2017 Kronos. Nell’estate del 2017 riceve il Premio al Valore al Festival della Danza di Capri come riconoscimento alla sua carriera di danzatore. Ha partecipato a numerosi Gala nell’arco della sua carriera. Nel 2018 crea “L180” per il progetto di danza e fotografia In/Finito per Aterballetto. Lo stesso anno crea la coreografia per lo spettacolo “Rikthimi i Dallendysheve” In Albania. Nel 2019 coreografa “Una Carmen. Don Josè” per il Nuovo Balletto Classico. Sempre nel 2019 crea “BESA” per C.P.P di PADOVA DANZA. Nel 2020 crea per il corso di alta formazione del Nuovo Balletto Classico “L’estate”.
Nel 2021 collabora con Etoile Centro Teatrale Europeo Firmando le coreografie per lo spettacolo “Invisibili”. Nel 2021 viene invitato allo spettacolo “Gala di stelle” dedicato a Carla Fracci. Nel 2022 crea il balletto “Follia”, ispirato dal libro di Patrick McGrath per la serata “Dance Book”. Attualmente collabora come maestro ospite da MM Company, Balletto di Toscana, Nuovo Balletto Classico.