L’ultimo ballo di Venom, l’ennesimo disastro di Sony

Si chiude ufficialmente questa trilogia di Venom, targata Sony. Una saga iniziata con spunti interessanti, ma con svariati problemi: poco violento per il tipo di personaggio e una CGI terribile, sono alcuni di questi. Un secondo film, “Venom: la furia di Carnage”, che definirlo terribile è poco. Qui, oltre a CGI e zero violenza si aggiunge anche una sceneggiatura che è stata realizzata tanto perché gli sceneggiatori dovevano scriverla. Dopo questo secondo capitolo si pensa “Sony non può fare peggio di così via”. Udite udite, è possibile.

“Venom: the last dance” è 10 volte più terribile del suo predecessore. Già nel secondo si avevano delle scene talmente ridicole e trash da chiederti “ma che sto guardando?”. Tanto per citarne una, nel secondo film si vede Venom in discoteca. Ecco, qui le abbiamo per l’intera durata della pellicola. L’apice lo raggiungiamo con un vero e proprio ultimo ballo. Il rapporto tra Eddie e Venom, parte nel primo mettendo delle buone basi. Nel secondo invece iniziano letteralmente a fare a gara a chi fa più battute demenziali, quando invece l’intendo era di affrontare la convivenza tra essere umano e alieno. Infine, in questo terzo capitolo il rapporto sfocia letteralmente nel ridicolo perché non sanno cosa inventarsi, ma vogliono semplicemente finire questa trilogia. Ah si, la CGI è ancor più orribile dei primi due film. Per non parlare di come introducono i villain. Buttati lì a caso per poi non sapere che fine faranno, dal momento che in ogni film cambiano le carte in tavola. Tanto per fare un esempio, nel primo vengono dette determinate cose sul passato dei simbionti e in questo terzo film viene detto altro (per non dire stravolto) perché gli serve per introduttore il big villain Sony. 

È evidente che Sony voglia replicare la strategia dei Marvel Studios, che gli ha portato a creare una vastità di storie legate tra loro. Per fare ciò ci vogliono due elementi fondamentali: programmazione a lungo termine e saper scrivere le sceneggiature. Sony non ha nessuna delle due. “Venom”, “Morbius” e “Madame Web” (“Kraven” sarà il prossimo film in uscita) tutti disastri perché non ci sono quei due elementi. Tempi bui all’orizzonte, ma a Sony evidentemente va bene così. 

Di Francesco Tufano