A Settembre si riparte fiacchi e lemmi, qualcuno deve ancora smaltire la grigliatona di Ferragosto, qualcuno ha Bob Sinclair sparato a palla nel cervello. Il fisico si sente ingolfato e si suda mojiti, la testa è rimasta a quella partita di schiacciasette sul bagnasciuga e non si riesce a smettere di taggare “gli amici del mare”. Ma non vi preoccupate! Abbiamo un rimedio infallibile per eliminare questo tedio: la camminatona da vichinghi nei week-end settembrini!

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Vi proponiamo due camminate meravigliose in alcuni dei posti più verdi della Toscana. Un trekking, come se non ci fosse un domani, che vi farà purificare i polmoni e provare emozioni folgoranti. Vi sentirete appagati e una volta tornati nel quartierino narrerete le vostre gesta sentendovi dei supereroi e sicuramente pomicerete come draghi.

Il Libro Aperto – Abetone

O vediamo se avete il coraggio di arrivare a quasi 2000 metri. La partenza è dalla piazza con le piramidi nel cuore dell’Abetone, salite e prendete la prima a destra fino alla sbarra verde della forestale. Il vero percorso inizia da qui, seguite la strada e poi vi ritrovate ad un trivio e scegliete il sentiero nel bosco. A questo punto è tutta salita, in mezzo agli alberi di Boscolungo, più antichi di tutta la vallata, quando starete per disperare vi ritroverete ad un piacevole odore di salsiccia e fagioli che viene dal rifugio “La Casetta di Lapo”. Se invece di pensare ad una sgranata colossale alzate gli occhi vedrete la cima della montagna, a quel punto sempre seguendo il sentiero segnalato in bianco e rosso, salite a denti stretti tra gli arbusti e il vento che lentamente vi congela le orecchie. Il panorama inizia a diventare mozzafiato, ai vostri piedi avete la Toscana e l’Emilia; arrivati sulla cima vi siete resi conto di essere arrivati in quel punto dove le nuvole si fondono con l’orizzonte e non c’è rumore ma solo l’assordante frastuono dell’infinito. Il tempo di percorrenza è di 5-6 ore anda e rianda potete trovare tutte le info qui http://www.pistoia.turismo.toscana.it/oldsite/natura/itinerari/abetone.htm

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Faccia soddisfatta da vichinghi che smaltiscono il grigliatone di ferragosto della redazione di FirenzeFuori sul Libro Aperto

Il Rompistinchi – Monte Morello

Come nei migliori film di paura l’escursione che vi suggeriamo inizia dal rifugio di Gualdo a Monte Morello, raggiungibile in macchina passando da Colonnata (Sesto). Passate dietro al rifugio e inoltratevi su per la salita e la sbarra verde che trovate in prossimità di una casa abitata. Ora inizierete una serie di tornanti, ai vostri lati vedrete i rovi con succulente more. Se decidete di seguire questo delirante articolo ed andarci a Settembre, incontrerete per tutto il percorso i simpaticissimi tafani che per tutta l’escursione tenteranno di mordervi e succhiarvi il sangue. Vi consigliamo di vestirvi di bianco. Proseguendo in avanti arriverete all’esplicito cartello che indica il Rompistinchi, un sentiero sul crinale che è segnato con il simbolo bianco e rosso. Non vi preoccupate della ripidità del percorso tra massi scoscesi, alberi devastati e tanti tanti insetti. Salendo forsennati, assediati dai tafani arrivate ad un trivio che è di fatti la fine del rompistinchi. Voi con la schiena a pezzi per la salita e le maledizioni in canna verso tutto e tutti, potete scegliere di andare verso Poggio all’Aia che è la vetta più alta delle tre che compongono l’Abetone. Siete a 934 mt di altezza e in 2.30 ore ve la cavate, sempre anda e rianda.

Monte Morello 12 sett 2010 022