Il David di Michelangelo, “divino” dell’arte Rinascimentale

Opera “divina”, la stasi precede l’azione, il momento prima della lotta, lo scontro con Golia. Tensione fisica e psicologica emergono dal lavoro straordinario di Michelangelo, appena 26enne. La posizione del corpo, come da tradizione classica, è chiastica: il braccio sinistro è piegato verso la spalla, sulla quale il David poggia la fionda e corrisponde alla gamba destra in tensione, sorretta dal puntello, sulla quale esso poggia l’intero peso del corpo. La testa è volta verso sinistra e il viso mostra un’espressione corrucciata a sottolineare la tensione che precede la battaglia.
La statua invece di essere collocata in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di Santa Maria del Fiore, sua destinazione originaria, fu sistemata nel cuore della città, in Piazza della Signoria, proprio davanti a Palazzo Vecchio, sede del governo. L’eroe biblico che aveva combattuto per la libertà venne eletto dai fiorentini, simbolo della nuova Repubblica, come emblema dei più alti valori civici della società rinascimentale.
Nel 1872 viste le condizioni precarie di conservazione fu deciso il trasferimento nella Galleria dell’Accademia di Firenze dove si trova tuttora, in un locale progettato da Emilio de Fabbris, in modo da ricevere la luce dall’alto da un sistema di metrature, mentre in Piazza della Signoria venne collocata una copia nel 1910.