Figli della Storia, duo con Cristicchi per il premio Tenco Setak

Un’immersione emotiva nelle profondità della propria storia personale, tracciata dalle corde di una chitarra che abbraccia i suoni globali e proietta le radici verso il futuro, dall’Abruzzo all’infinito.

Uscito il 7 maggio ed anticipato dal singolo Curre Curre (guarda il videoclip realizzato in collaborazione con Medici senza frontiere “Assamanù” è il culmine di una trilogia musicale iniziata con l’acclamato disco di debutto di Setak, nome d’arte di Nicola Pomponi, “Blusanza” nel 2019 e proseguito con “Alestalè” nel 2021. Un’opera che suggella un percorso interiore che vede ciascun album raccontare le tre fasi più importanti della vita del cantautore: infanzia (“Blusanza”), adolescenza (“Alestalè”) e infine, oggi, la maturità.

“Ho immaginato di parlare con una persona anziana fianco a fianco, di farmi raccontare la storia, i ricordi, il passato – racconta Setak. Questa persona rappresenta per me la storia e io le prometto che non la dimenticherò mai. L’importanza della storia e della memoria che spesso, oltre a dimenticare, non consideriamo e che sono la base su cui costruire il futuro. La sensibilità di Simone Cristicchi ha aggiunto ulteriore emotività al pezzo”.

Il videoclip di “Figli della storia”, girato in bianco e nero per la regia di Giuseppe La Rosa, evoca un viaggio intimo e riflessivo nel passato mettendolo in relazione con il nostro presente e il nostro futuro. Le immagini alternano riprese di foto d’epoca e contemporanee, quasi come fossero finestre su ricordi lontani.

Setak ascolta storie di una vita trascorsa, di un tempo che non deve essere dimenticato. Ogni fotogramma sembra scandire il passare delle generazioni, rappresentando l’importanza della memoria, che deve essere tramandata e preservata per costruire il futuro.

Il contributo di Simone Cristicchi amplifica l’emotività del racconto, dando alla canzone una profondità toccante e riflessiva. Le immagini di volti segnati dal tempo, luoghi e momenti sospesi, invitano lo spettatore a riflettere sul valore delle radici e sulla responsabilità di custodirle per il futuro.