Esplorare i significati dell’oro – La mostra di Filippo Rossi nella città di Giorgio Vasari 

Esplorare i significati dell’oro – La mostra di Filippo Rossi nella città di Giorgio Vasari 

Di Francesco Tufano

Ad Arezzo, capitale italiana dell’oreficeria, una mostra per esplorare i significati dell’oro nell’arte attraverso i secoli. “ORO. Tesoro, Bellezza, Luce, Vita” è una mostra di Filippo Rossi ed è ospitata negli spazi della Fraternita dei Laici . L’utilizzo dell’oro contraddistingue da oltre 30 anni la ricerca artistica di Rossi, declinato in prospettive sia materiali che estetiche, sia teologiche che cosmiche. In questo l’artista si rimette ai maestri di cui scrisse Giorgio Vasari, i quali nell’oro vedevano ricchezza materiale e ornamento, ma anche metafora di illuminazione spirituale e pienezza esistenziale. 

Quattro sono gli ambienti attraverso cui si articola la mostra. In ogni spazio le opere di Rossi affrontano l’oro da un punto di vista diverso. Nella prima sala, quella del “Tesoro”, un dettaglio de “La miniera d’oro” di Jacopo Zucchi, discepolo e collaboratore di Vasari, farà da contrappunto a opere scultoree e dipinti di Rossi focalizzati sull’attrattiva fisica dell’oro. Nella seconda sala, dedicato alla “Bellezza”, la connessione tra oro e avvenenza è un tema antico, già presente nel mito della mela aurea consegnata da Paride a Afrodite, come testimonia il dipinto di Peter Paul Rubens “Giudizio di Paride”. Partendo da questa suggestione Rossi applica una foglia d’oro su materiali diversi – stoffa, juta, polistirene estruso – trasmettendo sensazioni tattili tra il sensuale e il sacro. Si procede verso la “Luce”: l’oro utilizzato per connotare le stelle o il sole, come fece Gentile da Fabriano nella sua “Fuga in Egitto”, richiama uno dei temi prediletti di Rossi, il Cristo come luce, rappresentato in questa sala da un monumentale “Albero della Vita”, oltre 4 metri di foglia d’oro su tela. Infine la “Vita”, ultimo passaggio della mostra in cui il “Battesimo di Cristo” di Piero della Francesca offrirà la chiave di lettura a un’altra opera monumentale, una crux aurea che riprende l’immagine pierfrancescana trasfigurando la croce come strumento di morte in strumento di salvezza.