“Droit dans le mur”, salviamo il pianeta

Un mondo che soffoca, l’immagine è eloquente  quando bellezza e distruzione si mescolano creando scenari neanche troppo futuristici, fotografia di una condizione, quella  del mondo “sommerso”. Non è l’acqua il problema in “Droit dans le mur”, il nuovo videoclip di Sandro Joyeux, diretto da Francesco Tortorella.

L’intelligenza artificiale  diventa strumento per raccontare di  un mondo contaminato dalla  plastica, parte integrante dell’esistenza umana, con tutti i danni che ne conseguono,  dai paesaggi che cambiano connotati  alla minaccia per il mare ed i suoi ecosistemi.

La scelta del racconto è quella che pesca nella quotidianità, mettendoci di fronte alla cruda realtà, agli scenari che già accompagnano il presente in alcune parti del pianeta, e che rischiano di diventare la norma in  assenza di un drastico  cambio di direzione.

“La canzone nasce da una melodia scovata con l’ukulele mentre ero in viaggio. I temi principali sono d’ispirazione mandinga, il modo lidio usato delle scale della kora e dai griot durante le loro declamazioni. Poi la frase “droit dans le mur” che mi girava in testa: è stato inevitabile raccontare della catastrofe ecologica in cui versa il nostro pianeta, e di cui la plastica è uno dei principali responsabili. L’incontro con Francesco Tortorella, e la sua idea di realizzare il videoclip con l’intelligenza artificiale ci è sembrato il giusto paradosso per raccontare il nostro andare “dritti contro il muro”.