“Roccu u stortu” in scena al Castello dell’Acciaiolo

In occasione dei 25 anni dal debutto in prima assoluta nel luglio 2000 dello storico spettacolo “Roccu u stortu” di Francesco Suriano, con la regia e l’interpretazione di Fulvio Cauteruccio, e con le musiche originali de “Il Parto delle Nuvole pesanti”, la Compagnia Teatrale Krypton ne propone il riallestimento in una inedita versione proprio al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci, lì dove Roccu u stortu è nato e ha dato il via alla prima edizione della rassegna estiva OpenCity.
Questa pluripremiata “operina rock”, come fu definita dal critico teatrale Franco Quadri, inserita nel Patalogo 2001 tra i dieci spettacoli dell’anno, è stata rappresentata in prestigiosi festival e numerosi teatri della penisola con oltre 150 repliche, prodotta anche in versione televisiva da Rai2 per Palcoscenico e trasmessa in diretta da Rai Radio3. Il testo narra la vicenda di Roccu “u stortu”, lo scemo del paese, un umile contadino che, inviato al fronte nel Primo Conflitto mondiale del 1915-1918, vive l’illusione di ottenere al suo ritorno un pezzo di terra e invece si trova a sperimentare l’orrore e le nefandezze della guerra.
Fulvio Cauteruccio decide di celebrare questo anniversario dai 25 anni del debutto in un periodo storico in cui è quanto mai necessario riportare sempre di più l’attenzione sulla drammatica attualità di ogni conflitto. Rimettere in scena Roccu u stortu ora significa restituire voce a un passato che continua inesorabilmente a risuonare nel presente.
Il monologo di Francesco Suriano, scritto in dialetto calabrese e in lingua, con la sua crudezza e umanità, ci ricorda che dietro ogni guerra ci sono corpi, vite e memorie spezzate. In un’epoca segnata quotidianamente da conflitti e tensioni globali, il racconto del soldato calabrese diventa uno specchio attraverso cui rileggere l’orrore della guerra, non come evento eccezionale ma come cicatrice ricorrente nella storia dell’umanità. Portare di nuovo sul palco questo spettacolo significa per me – dichiara Fulvio Cauteruccio- creare uno spazio di riflessione collettiva, in cui la voce di Roccu può ancora interrogare la coscienza di un’umanità inquieta. Ad affiancare sul palco Fulvio Cauteruccio, che incarna il soldato Rocco Sprizzi, ci sono il musicista e cantante Peppe Voltarelli, compositore dei brani originali della pièce, e il fisarmonicista Pasquale Rimolo.