Paolo Poli – Basta un sorriso per affrontare la vita
Sono contenta di poter parlare di Paolo Poli, non tanto perchè mio omonimo, non c’è da stupirsi essendo a Firenze, ma per la sua incontrollabile e “sublime” leggerezza. Da amante di questa pratica, se possiamo chiamarla tale, scoprire il personaggio di Paolo Poli ha rinnovato in me questa costante ricerca. Attenzione, anche se non credo che serva doverlo ribadire, non si parla di superficialità, come ci spiega Italo Calvino, ma il saper planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.
La formula di Paolo Poli è sempre stata questa: non prendere mai le cose troppo seriamente. Così affrontava ogni situazione, ogni argomento, dal più semplice al più serio e complesso. Dalla vita alla morte. “Tanto quando arriva (la morte) io non ci sarò più e quindi non ci si incontra”, diceva scherzando. Lo si potrebbe definire come in un viaggio costante dalla profondità alla leggerezza, dal pianto all’ironia, dalla malinconia al riso.
Ci lascia in eredità la sua grande capacità attoriale, di trasformarsi, di interpretare i personaggi fino al midollo. Del resto, Paolo diceva spesso di non avere una “figura normale in borghese” e che quindi preferiva il travestimento, per dare colore e vivacità, non solo allo spettacolo, ma alla vita stessa. Di lui però non ci resta solo questo. Paolo Poli è stato un esempio di libertà e sincerità. Non ha mai nascosto se stesso, non ha mai finto, che può sembrare un paradosso. È stata una grande rarità nel mondo moderno: essere autentico ma privo di quella pesantezza propria degli insicuri.
Non c’è disparità tra l’attore e l’uomo. In tutti gli ambiti Poli incanta gli interlocutori, tesse affabulazioni che intrecciano verità e invenzione. Ma la menzogna per Poli non è una bugia, diventa trucco, trovata scenica. “Io adoro mettere le frange alla realtà, perché l’immaginazione prolunga la vita”.
Un grande lavoratore, un grande attore, un grande planante, che ha avuto quel coraggio privo di sovrastrutture.
“Rimpianti non ne ho e neanche rimorsi, io mi sono divertito”.