Museo delle Cappelle Medicee, da domani entra in funzione la nuova “uscita d’autore” di Paolo Zermani
Un’uscita d’autore, una soluzione architettonica innovativa ma in armonia con il complesso delle Cappelle Medicee e la sua lunga storia, che non solo agevolerà il flusso dei visitatori al termine del percorso museale, ma consentirà loro di visitare, dopo decenni di chiusura, la Cripta lorenese, ma anche di scoprire un tratto delle antiche e imponenti mura medievali fiorentine, emerse durante gli scavi, nonché un nuovo e ampio bookshop e servizi moderni, prima di riemergere sulla piazza che dà sul Canto dei Nelli, attraversando la scalinata in pietra con vista sul campanile della Basilica San Lorenzo e sulle cupole della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi. A partire da mercoledì 27 settembre 2023 i visitatori del Museo delle Cappelle Medicee, complesso che ospita i sepolcri della famiglia granducale fiorentina e parte integrante del gruppo statale dei Musei del Bargello, concluderanno la visita attraversando la nuova uscita progettata dallo Studio di Architettura Zermani e Associati.
Dopo anni di intensi lavori, eseguiti senza mai chiudere il museo un solo giorno alle visite, viene consegnato al pubblico il nuovo passaggio, perfettamente integrato nel contesto storico e artistico, in grado di confrontarsi con la storia e con i grandi maestri che tra queste mura hanno lasciato alcuni dei loro più grandi capolavori, Michelangelo Buonarroti tra tutti.
E proprio nel nome di maestro Buonarroti, dall’inizio di novembre, verrà aperta al pubblico per la prima volta anche la Stanza segreta di Michelangelo, che contiene i disegni a carboncino realizzati sulle pareti dal maestro.
“L’improrogabile necessità di adeguare il Museo delle Cappelle Medicee alle norme di sicurezza vigenti e di dotare il museo di adeguati servizi al pubblico fecero avviare alla Soprintendenza nel 2010 i primi lavori di scavo – ha dichiarato Massimo Osanna, Direttore Generale Musei -. Il ritrovamento poco dopo di una rara porzione di mura medievali – elemento distintivo della stratificazione urbana secolare dei centri storici italiani – rese necessario un paziente lavoro di catalogazione e verifica conclusosi soltanto nel 2016. Lo spazio irregolare, destinato alla nuova uscita e ai nuovi servizi, presentava notevoli sfide progettuali che l’architetto Zermani, vincitore del concorso internazionale del 2018, ha brillantemente risolto nel rispetto del patrimonio archeologico e architettonico di uno dei più importanti complessi monumentali di Firenze. La contestuale campagna straordinaria di messa in sicurezza e il restauro delle facciate esterne della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi, delle cripte medicea e lorenese, compiute in questi anni dai Musei del Bargello permettono di restituire a tutti gli ambienti delle Cappelle Medicee una purezza architettonica e la giusta articolazione degli spazi, dimostrando quanto sia fondamentale proseguire d’ora in poi con un’adeguata manutenzione programmata che è tra le priorità della Direzione Generale Musei”.
“La nuova uscita ideata dal professore Paolo Zermani rappresenta il culmine di una serie di diversi interventi di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione che hanno interessato il Museo delle Cappelle Medicee in questi ultimi otto anni – ha dichiarato Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello -. Dai primi mesi del 2016 c’è stata una collaborazione proficua prima con la Soprintendente Alessandra Marino, poi con il Soprintendente Andrea Pessina, con il quale abbiamo condiviso quattro anni di lavori intensissimi e in stretta collaborazione in questo cantiere così delicato per la presenza di stratificazioni diverse, e infine con la Soprintendente Antonella Ranaldi in piena sintonia. Pari collaborazione c’è stata tra i colleghi dei Musei del Bargello e quelli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato nelle fasi più complesse che si sono avvicendate. Dopo la chiusura del concorso internazionale del 2018, l’avvio dei lavori è stato segnato dalla compresenza di cantieri diversi che insistevano negli stessi spazi. La realizzazione della Nuova Uscita è stata possibile anche grazie all’esperienza e alla dedizione dei funzionari dei Musei del Bargello e del personale di accoglienza e vigilanza che presta servizio alle Cappelle Medicee. Devo infine un ringraziamento particolare al professore Zermani che ha realizzato un progetto che si incastona così magistralmente nel tessuto architettonico delle Cappelle e nella città di Firenze, nel senso più alto di fornite un servizio al pubblico”.
“Si è lavorato in punta di piedi, sopra le spalle dei giganti. Un innesto che non poteva essere semplicemente distributivo – ci voleva poesia – ha commentato Antonella Ranaldi, Soprintendente SABAP di Firenze, Pistoia e Prato -. I volumi erano preordinati dettati dalla necessità della scala di uscita. Il luogo di così di elevato valore universale. Mi ha colpito la resa dell’idea alta di Paolo Zermani del sepolcro scoperchiato – il sepolcro vuoto di Cristo risorto. Un transito e una sosta dal luogo summa della memoria dinastica dei Medici e apice dell’arte col grande Michelangelo e del prossimo Brunelleschi alla vita urbana formicolante di turisti e commercio, quale è il quartiere che gravita intorno”.
“Gli spazi museali del Complesso Laurenziano, la Cappella dei Principi e la Sacrestia Nuova ci riportano sempre alla sacralità della loro funzione: quella di accogliere le memorie di una famiglia, di una dinastia – ha commentato Monsignor Marco Domenico Viola, vicario episcopale e priore di San Lorenzo – Sono una congiunzione fra dolore e bellezza. Dal sotterraneo ombroso si sale nello splendore barocco dell’ottagono, richiamo all’ottavo giorno, il giorno oltre il tempo. Un simbolismo che ritroviamo e si prolunga nel progetto della nuova uscita del museo. Per rappresentare la resurrezione, l’iconografia cristiana si è sempre concentrata sul sepolcro scardinato della sua porta o del masso che ne sigillava l’ingresso. E così il riemergere dal sottosuolo verso la luce si fa segno di un cammino a cui tutti siamo chiamati. Quella che oggi viene inaugurata non è una via d’uscita, ma una via di bellezza perché così pensiamo l’uomo, il suo destino e la sua destinazione”.
“La fabbrica medicea di San Lorenzo custodisce e trasmette da sempre, a Firenze, una memoria viva. All’interno della Sagrestia Nuova Michelangelo ha fissato, nelle tombe, il ciclo della vita, scolpendo il Giorno, la Notte, l’Aurora, il Creepuscolo. In continuità con questo principio il progetto della Nuova Uscita è un percorso dal buio verso la luce, dalla morte alla vita, dalla tomba alla città di oggi”, ha spiegato il progettista dell’opera, Paolo Zermani.
Il progetto dello Studio di Architettura Zermani e Associati
Lo Studio di Architettura Zermani e Associati di Parma, vincitore nel 2018 del concorso indetto dai Musei del Bargello, ha sviluppato il progetto in una complessa area interrata, collegata alle cripte, dove sono stati collocati i nuovi servizi museali, adatti anche ai disabili, il bookshop, ed è stata creata una nuova piazzetta soprastante, incastonata tra le mura della Sagrestia Nuova di Michelangelo e della Cappella dei Principi, dove i visitatori emergeranno salendo attraverso una scalinata di pietra. Per rispettare il contesto così ricco d’arte e di storia lo Studio Zermani ha scelto di impiegare forme lineari e materiali come il Travertino di Rapolano, in armonia con le fabbriche adiacenti. Il progetto è anche un deciso inserimento contemporaneo a fianco dell’opera dei grandi maestri del passato, e l’intervento, attraverso un linguaggio preciso e minimale, stabilisce con chiarezza la propria autonomia formale. Collocata nella zona delimitata dai corpi di fabbrica barocca della Cappella dei Principi, della michelangiolesca Sagrestia Nuova e dell’estremità destra del transetto della Basilica di San Lorenzo, la nuova uscita va quindi a definire un luogo molto singolare della città di Firenze. L’esigenza di garantire le migliori condizioni di sicurezza e di fruizione durante la visita del pubblico ha dato un forte impulso a concludere i complessi lavori iniziati già nel 2010 per dotare il Museo di una nuova uscita, di adeguati e moderni spazi di servizio e, nel corso dei lavori, per mettere in sicurezza alcuni dei paramenti esterni del complesso delle Cappelle Medicee tra cui le pareti della Sagrestia Nuova e della Cappella dei Principi che insistono sull’area della nuova uscita. L’importo complessivo per la realizzazione della nuova uscita e per la messa in sicurezza, restauri e nuova segnaletica ammonta a circa 2.600.000 euro, suddivisi tra fondi propri e finanziamenti straordinari del Ministero della Cultura.
L’evoluzione del cantiere: dal 2010 al 2023
Lo scavo per i lavori della nuova uscita ha avuto inizio nel maggio del 2010 ad opera della Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze (con esclusione della città su beni BSAE), Pistoia e Prato. In questo periodo, durante le operazioni di scavo sono stati ritrovati resti archeologici importanti e più precisamente parte della cinta muraria fiorentina del XII secolo (1172-1175). Risale al 2015 il passaggio tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze. Alla fine di quello stesso anno, il Museo delle Cappelle Medicee è entrato a far parte del neonato gruppo statale dei Musei del Bargello. Lo scavo termina nel 2017 e vista l’importanza storica e urbanistica dell’uscita che ridisegna i confini urbani e che doveva rendere i resti archeologici medievali visibili al pubblico in tutta la loro imponenza durante il percorso verso l’uscita, il direttore dei Musei del Bargello, Paola D’Agostino, con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) per la Città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, allora guidata da Andrea Pessina, istituisce una collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Firenze e la Fondazione Architetti Firenze per bandire, a fine 2017, il concorso internazionale di idee progettuali di cui è stato proclamato vincitore, a luglio 2018, lo Studio Zermani.
Il Concorso di progettazione internazionale, indetto con il bando pubblicato il 15 novembre 2017, vede partecipare 118 concorrenti tra professionisti abilitati, società di ingegneria e società temporanee di professionisti. Le proposte vengono valutate da una commissione di esperti (composta dai dirigenti e funzionari dell’allora Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: Gennaro Miccio, Segretario regionale per il Piemonte, Maddalena Ragni, già dirigente generale, Pia Petrangeli, dirigente dell’Ufficio Studi della Direzione Generale Educazione e Ricerca, Matteo Luca Ceriana, funzionario presso i Musei del Bargello e Valerio Tesi, funzionario SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Membri supplenti Corrado Azzollini, Segretario regionale per il Veneto, subentrato alla dottoressa Ragni e Francesco Fortino, funzionario SABAP per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato) che, al termine di una procedura aperta, anonima e integralmente informatizzata conclusasi il 22 giugno 2018, stila la classifica e successivamente proclama vincitore lo Studio di Paolo Zermani, che ha eseguito i complessi lavori tra aprile 2021 e maggio 2023. Paolo Zermani è stato anche direttore dei lavori e ha progettato il nuovo e versatile bookshop, realizzato dalla ditta Fallani di Venezia, che in vista dell’apertura è stato dato in consegna ad Opera Laboratori, che ha attualmente la gestione di biglietterie e bookshop per i Musei del Bargello, e che l’ha allestito nell’ultima settimana.
Nel corso di questi due anni di lavori, lo Studio di Paolo Zermani ha attivamente collaborato con i due RUP che hanno seguito i lavori per i Musei del Bargello, l’architetto Maria Cristina Valenti prima e l’architetto Costantino Ceccanti, nell’ultima fase, entrambi supportati dall’architetto Emanuela Mollica, professionista esterna con incarico di supporto al RUP.
Restauri, manutenzione straordinaria e nuovi apparati didattici e segnaletica di orientamento
A partire dalla primavera 2023, una volta chiuso il cantiere e in previsione dell’apertura della nuova uscita, tutti gli ambienti del museo sono stati sottoposti a manutenzioni straordinarie e, dove necessario, a restauri, sotto l’attenta supervisione di Francesca De Luca, funzionaria storica dell’arte e responsabile del Museo delle Cappelle Medicee.
Nella Cappella dei Principi è stata ripristinata l’integrità del pavimento in marmi policromi realizzato fra la fine del XIX secolo e il 1962 dall’Opificio delle Pietre Dure, che presentava in più punti delle piccole lacune. Nella Sagrestia Nuova, dopo una spolveratura generale, sono stati restaurati l’altare con i suoi candelieri marmorei e i due trofei d’armi, sempre di marmo, di Silvio Cosini, pesantemente offuscati dalle polveri e da tracce di materiali cerosi. Le pareti dell’abside, sulle quali Michelangelo e i suoi collaboratori avevano tracciato dei disegni, erano molto impolverate nonostante fossero protette da lastre di plexiglass e, nella fascia inferiore scoperta, erano visibili i danni provocati dall’appoggio dei piedi dei numerosi visitatori. Rimosse le protezioni si è provveduto a una pulitura molto leggera, sono state riordinate le lacune nell’intonaco e vecchie integrazioni e rimossi i segni delle scarpe dalla fascia inferiore. Sono stati puliti anche il Crocifisso e i candelieri metallici in lega di rame dell’altare, molto ossidati e sporchi, così come quelli dell’altare della Cripta medicea al piano terra e della Cripta lorenese al piano seminterrato. Dalla Cripta medicea è stato rimosso l’allestimento di una selezione di reliquiari del Tesoro di San Lorenzo, che era stato montato nel 2013 per la mostra Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze, recuperando così l’imponenza e la bellezza architettonica degli ampi pilastri e delle volte ribassate, messe in risalto dal nuovo impianto illuminotecnico, collocando i preziosi oggetti sacri, in deposito temporaneo dal 1943 dalla Basilica di San Lorenzo, in cinque teche addossate ai pilastri laterali della sala. Inoltre, sono state revisionate le cornici metalliche ottocentesche delle trentadue tombe terragne dei granduchi e dei loro familiari, oltre alla grande cornice della lapide monumentale dedicatoria sulla parete di fondo dell’abside. Per la tomba pavimentale di Giangastone de’Medici, che ora si trova nel percorso che porta all’uscita, è stato creato un distanziatore come quelli che proteggono le altre tombe simili della Cripta.
Infine, la Cripta Lorenese, costruita dall’architetto Emilio De Fabris per gli eredi dei granduchi Asburgo–Lorena nel 1873 e chiusa al pubblico da vari decenni, è stata liberata e restaurata interamente: dalla pulitura e lucidatura dei pavimenti (con il reintegro delle lacune sia nel marmo bianco sia nel bardiglio e sia nelle scritte delle epigrafi), dell’altare, degli strombi in pietra serena delle due finestre, delle lapidi marmoree alle pareti e intorno al pilastro centrale con le relative cornici in pietra serena, danneggiate dallo sporco e da schizzi di varie sostanze, di cui alcune oleose portate dall’alluvione del 1966. Gli stessi danni erano riscontrabili anche sulla parte inferiore della lapide commemorativa nell’abside della Cripta medicea, anche in questo caso non è stato possibile rimuovere del tutto queste tracce ma sono state visibilmente attenuate dal restauro.
Anche nella Cripta Lorenese è stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione e due nuove vetrate che consentono di ammirare la tomba di Cosimo il Vecchio –Pater Patriae – di Andrea del Verrocchio.
È stata progettata ed è in fase di ultimazione una nuova segnaletica di orientamento per i visitatori e nuovi apparati didattici per tutto il museo in italiano e in inglese, realizzati da Haunagdesgin Srl, con testi di Francesca de Luca.
Il Museo delle Cappelle Medicee
Le Cappelle Medicee sono un museo la cui storia e articolazione architettonica è strettamente legata alla Basilica di San Lorenzo. In questo complesso monumentale si rispecchia la storia della città di Firenze e della sua famiglia più rappresentativa, i Medici, che ne ha adibito alcuni ambienti a luogo di sepoltura e memoria dei propri avi.
Dal 1869 le Cappelle Medicee sono diventate un museo statale con un proprio accesso autonomo: la Sagrestia Nuova, opera magistrale di Michelangelo Buonarroti per progettazione architettonica e decorazione scultorea, la Cappella dei Principi, monumentale mausoleo della dinastia medicea realizzato in preziosi e rari marmi policromi, la Cripta medicea, dove sono sepolti i Granduchi Medici e i loro familiari e la Cripta lorenese, che accoglie le spoglie della famiglia dei Lorena ed è stata costruita in collegamento ideale con il monumento funebre a Cosimo il vecchio “Pater Patriae”.
L’apertura della Stanza Segreta di Michelangelo
Durante la conferenza stampa di martedì 26 settembre è stata inoltre annunciata l’imminente e attesa apertura al pubblico della Stanza segreta di Michelangelo. A partire da inizio novembre 2023, ha spiegato il Direttore Generale Musei Massimo Osanna, il piccolo ambiente a cui si accede dalla Sagrestia Nuova e che contiene disegni a carboncino attribuiti al Buonarroti, sarà accessibile periodicamente a piccoli gruppi contingentati. La stanza, mai aperta al pubblico prima d’oggi, fu scoperta nel 1975 da Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo, durante un sopralluogo preliminare a degli interventi di restauro. Sotto l’intonaco vennero scoperti una serie di schizzi ispirati alle opere del maestro che, secondo la ricostruzione di Dal Poggetto, passò nella piccola stanza un paio di mesi nel 1530 per sfuggire alla persecuzione medicea. “La conclusione dei lavori della Nuova Uscita e l’adeguamento del Museo delle Cappelle Medicee alle norme di sicurezza, consentiranno a partire dall’inizio di novembre di aprire periodicamente anche la stanza segreta di Michelangelo – ha spiegato Massimo Osanna – luogo di fascino straordinario, ma delicatissimo per l’ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti. Insieme con la Direzione dei Musei del Bargello, nelle prossime settimane saranno concordate le modalità di visita che avverrà a piccoli gruppi contingentati”.