Le esclamazioni più usate alla Notte Bianca

La Notte Bianca è un grande contenitore che ingloba uomini, donne, bambini, anziani, eventi su eventi, brindisi e contro brindisi. C’è chi sostiene che si riduca il tutto ad un continuo salutare amici, o meglio, figure di spicco del passato del tipo: il fratello del cugino del migliore amico di mia mamma con cui ti litigavi il Lego, la prima fidanzatina dell’asilo diventata una aspirante fotomodella che ti chiede di farti un selfie truccata in un mix di Lady Gaga e Camerini, l’ex prof. di matematica che con la camicia a quadretti se la fa prendere bene con uno spritz mentre tu sei già al terzo bicchiere di rosso maremmano ignorantissimo e memore dei 4 presi un po’ a caso a metà dell’adolescenza non sai se salutarlo o meno.

Insomma un bel disagio modalità festa in Morgagni. Anche noi di FirenzeFuori c’eravamo, per raccogliere interviste e probabilmente tentare di approcciarvi. Abbiamo proteso le orecchie verso il chiacchiericcio dei passanti e cercando di evitare l’effetto doppler ad alta concentrazione di h aspirate abbiamo udito leseguenti frasi che speriamo restino incise, nel vento:

“Oh che coda c’è?” Ragazzo che scorge da piazza Duomo la quantità di persone in via dello Studio

“Ma questa l’è la piazza indoe ci fanno i’calcio?” riferendosi a Piazza delle Signoria

“C’era più gente quegl’artr’anni” sulla scia dell’evergreen dei “Fochi”: “L’eran meglio quegl’artr’anni”

“Pe’una volta si facea prima a prendere la macchina e passa pe’viali”. Riferendosi alla quantità di gente.

“Si però un c’è la drum’n’base”.

“Mio padre ha fatto il 68′ per voi!”. Ragazza che si lamenta di essere stata allontanata da un locale.

-“Ma seondo me un c’è nulla”. Livornese un po’ deluso dalla serata.

”Si voleva andare in Piazza del Carmine dove c’è Piazza della Passera”. Ragazza confusa.

Poi ad una certa abbiamo messo via il taccuino, salutato Rolando il peruviano che vende birra di sgamo e con gli ultimi superstiti abbiamo sgranato una pizzetta e una pasta poi una pasta e una pizzetta alle 06,00 sotto una meravigliosa alba nei pressi di Santa Croce. Mentre la Notte Bianca non era più un contenitore ma un palloncino sgonfio di Peppa Pig.

 

Gilberto Bertini