La mia galleria a cielo aperto. L’esperienza di Gabriele, pittore “volante”
Sul biglietto c’è scritto pittore “volante”; due parole per descrivere un modo di essere che si traduce nel percorso che unisce passione, lavoro e “mestiere”. Antico, quello del pittore, uno dei pochi che ancora oggi conserva la spiritualità del tocco, il respiro trattenuto per catturare il tempo mentre passa, restituendo ad ogni singola opera un pezzo di realtà mischiato alla volontà della mano.
Mestiere. Di quelli che nascono dalla voglia di esprimere il proprio modo di guardare il mondo. Di quelli che si tramandano, come una volta, di generazione in generazione, restituendo l’onore che merita alla figura del “maestro”, traghettatore di conoscenze, custode di memoria da tramandare alle future generazioni.
Una figura che resiste al tempo, anche in città a Firenze. Qui, con affaccio su Ponte Vecchio, abbiamo incontrato Gabriele Marchese.