Guerre Strisciate, il lato Orsato della forza: Juventus Fiorentina 3-1

Juventus – Fiorentina 3-1 Tanto tempo fa, in una regione lontana lontana…un organico galattico, guidato dal lato biancoscuro della forza aveva bisogno di qualche aiutino arbitrale per dimostrare la propria superiorità.

Caro Juventus – Fiorentina 3-1 , noi tifosi viola non ci facciamo corrompere dall’odio, dall’invidia e dai fattori che portano al lato oscuro. Sorridiamo, riconoscendo la superiorità e la grinta con cui è scesa in campo la Vecchiaccia signora; Guardiamo le nostre piccole sbavature e gli errori, tanti e tutti migliorabili.

 

Han Sousa e Chewborja Valero: Se sei allenatore della Fiorentina e vai a giocartela a viso aperto allo Juventus Morte Nera Stadium, vuol dire che sei un ribelle. Paulo “Han Solo” Sousa ha dimostrato che la forza del ribelle scorre potente in lui. Ad esempio, dal suo atteggiamento in panchina: esasperato dal fischietto scriteriato di Orsato, si è lasciato andare in una risata innocente e sarcastica, esattamente come quella di Harrison Ford nella vecchia trilogia di Guerre Stellari. Forse il tecnico portoghese ha peccato un po’ di montellità, aspettando sui cambi, ma comunque tanto onore. Anche il fido compagno di mille avventure, Borja Valero, in qualche occasione ha mostrato un po’ di imprecisione nelle sue geometrie perfette;e un eccesso di odio contro l’apprendista Sith Darth Mandzukic, atterrato con una manaha più o meno palese.

50 sbavature di Alonso: Marcos Alonso è diventato un giovane e scoordinato Padawan (ndr. significa apprendista Jedi…ma come fate a non saperlo?!). La sua mente è sempre stata sgombra da odio e la sua maturazione “esponenziale è stata” -cit.maestro Yoda-. Ma in seno  alla sede dei gobbi, covo del lato più nero e oscuro della forza, anche il madrilungagnone ha tentennato. Stop imprecisi, palle perse a caso, cross mancati e sgaloppate con una marcia in meno rispetto alle ultime uscite. Bisogna tenere conto che la sua fascia non era esattamente la più facile con due assatanati come Cuadrado ed Evra. La forza scorre potente nella sua famiglia: figlio di  Marcos Alonso Peña e nipote di Marquitos.

 

Anakin Cuadrado:  La profezia diceva che un giocatore Jedi avrebbe riportato equilibrio nella Curva. Doveva essere lui, Juan Cuadrado. Aveva portato il sorriso nelle domeniche piovose di inverni infiniti, di noi poveri cittadini immersi tra i cantieri della tramvia. Lo vedevamo ballare spensierato, con una fascetta rosa e le treccine. Un ragazzino felice che aveva trovato dei compagni di avventure. Lo abbiamo salutato con il cuore spezzato. Durante Juventus-Fiorentina, abbiamo ritrovato il nostro prescelto, ormai tornato al lato oscuro della forza. E il gol ha sancito la sua definitiva trasformazione. Spento, occhi persi, triste in volto. Logorato dall’odio e relegato in fase contenitiva, privato della sua fantasia che portava gioia. La dove c’era l’erba ora c’è una città.

Il gesto atletico di Tatarusanu: Il portiere viola non è uno sprovveduto. Non è alle prime armi e ha talento. Lo ha dimostrato nella sua carriera e ha ancora ampi margini di miglioramento. Certo, il gesto tecnico sul pallonetto vincente di Cuadrado mi ha ricordato tanti momenti belli della mia adolescenza: quando ai calcetti, per la regola del portiere cambiato “ogni gol fatto o subito” mi toccava stare in porta, e con la flemma di Giulio Andreotti, mi dilettavo in uscite scoordinate quanto dinoccolate per strappare una risata agli astanti.

 

Il lato Orsato della forza: I primi minuti  di Juventus-Fiorentina sembravano essere diretti da Steven Spielberg: adrenalina pura. Il cuore mi batteva fortissimo, sul divano comodo con birrino e pizzina. 3 minuti, solo 3 minuti per… ricevere un rigore all’Incrociatore Stellare Stadium. (ndr.Con la citazione dai Negramaro mi gioco tutto), tornando alla partita bisogna partire da un presupposto. Esistono tanti fattori che possono condizionare le partite. Non si tratta esclusivamente di macro-errori arbitrali. Si parla anche delle accoglienze delle tifoserie avverse, oppure piccolissimi fischi a sfavore. Anche un’ammonizione data con leggerezza può condizionare una partita; oppure un fallo non fischiato o una punizione concessa in più. Quindi, caro Orsato, che bisogno c’era di favorire una squadra notevolmente più forte? Che esempio dai ai bambini? Alle migliaia di bambini vestiti con i colori bianco neri sugli spalti: qualcuno chiami il telefono azzurro. 

 

Infine, complimenti ai tifosi della Juve che fanno il riciclo dei sacchetti della spazzatura per fare le coreografie.

 

Noi non passeremo al lato oscuro, e la corsa Viola va avanti.

 

Gilberto Bertini

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