Moschea a Firenze, cronistoria di un edificio che (non) esiste

Le recenti atrocità rivendicate dall’Isis, hanno gettato benzina  sul fuoco per quanto riguarda il tema dell’integrazione.

Anche nel contesto fiorentino il dibattito è aperto. Perché tra i temi più caldi di edilizia urbana, dopo il nuovo stadio, c’è la costruzione di una moschea.

Allora procediamo con ordine, pian pianino ovvero: DIAMO I NUMERI!

A Firenze ci sono…

17 CHIESE PRINCIPALI 

1 CHIESA ORTODOSSA

1 SINAGOGA

1 TEMPIO SOKA GAKKAI

6 CIMITERI

12 PALAZZI STORICI

1 GIANI (ma questo è uno trino ed inimitabile)

 

Ma passiamo ai numeri riguardanti le persone:

8179 persone di origine rumena

6 217 peruviana

5 566 albanese

2 083 marocchina

1284 egiziana

In totale a Firenze ci abitano:

 382 104 persone (più o meno)

I mussulmani a Firenze sono:

30.000*

Dopo questi dati, vorrei passare all’elencazione di qualche fatto o dichiarazione significante che possa aiutarci a ricostruire la storia della ipotesi di realizzazione della moschea a Firenze.

(ndr. sempre pregando i gentili lettori, come già avvenuto in passato, di aiutarmi a ricostruire questi fatti, scrivendo alla casella postale)

Nel web la prima voce riguardante una voce di moschea in Toscana risale al 2005:

2005 – Ugo Caffaz, capogruppo DS  in Palazzo Vecchio: “la città è pronta per la moschea“, in seguito venne ventilata l’ipotesi di un referendum, con grande scetticismo dei costituzionalisti.

2006 – Oriana Fallaci e la sua ultima provocazione: ovvero annunciava al New York Time che se avessero costruito la moschea a Colle Val D’Elsa, lei avrebbe messo una bomba. Poi a seguito di proteste, con addirittura Borghezio in prima fila, la moschea non si fece.

2008 – l’Imam di Firenze Izzeddin Elzir:  in dicembre solleva la sua voce in Comune dicendo che “E’ tempo di una moschea

Pronta la risposta del comune, che su invito dell’Imam si recarono  nei primi mesi del 2009 a visitare la moschea provvissoria allestita in un garage in piazza de’Ciompi:

2009 -Francesco Ricci presidente PD della commissione immigrazione della giunta di allora:Dovremmo pensare a un luogo adeguato ad accogliere le loro preghiere.” così commentava nel 2009, dopo il sopralluogo nel garage ed essersi conto dell’incredibile inadeguatezza del locale ad accogliere così tante persone.

2009 -l’Imam di Firenze Izzeddin Elzir:  “Ci autofinanziamo da sempre: 6 mila euro al mese per sede e spese, grazie alle elemosine. E ricordo che ci sono un milione e mezzo di musulmani in Italia, che pagano l’8 per mille. Io lo lascio allo Stato”.

Nel settembre 2010 le voci della realizzazione diventano più forti tanto che spunta un rendering del progetto, a cura dell’architetto David Napolitano:

2010 – Dario Nardella, assessore alla cultura: “La Comunità islamica ha un atteggiamento corretto siamo pronti a un confronto sul progetto”.

Segue poi polemica  tra i gruppi estremisti di destra e sinistra su un confronto che era stato organizzato da Forza Nuova

Tutte le voci sembrano inabissarsi nei turbinii dei consigli comunali fino al 2011 quando l’assessore Giuliano da Empoli esce con una dichiarazione di ampie vedute progressiste:

2011 – Giuliano Da Empoli: “Nello skyline di Firenze, precisa l’assessore, c’è già il Duomo e una sinagoga. Non vedo perché non ci debba essere anche una moschea. Se non è Firenze a mandare segnali di apertura di fronte alle gigantesche mutazioni geopolitiche del mondo arabo e islamico, chi mai dovrebbe essere?”

Facciamo un salto temporale al marzo 2012, quando alle Murate fu organizzato un incontro con i cittadini per parlare proprio della moschea:

2012 – l’Imam di Firenze Izzeddin Elzir: dopo il confronto alle Murate con sondaggi annessi I cittadini sono in larga parte favorevoli alla realizzazione di una moschea nella loro città

Si passa al 2013, quando la Regione Toscana decide di intercedere nell’argomento e favorire degli incontri tra la comunità e l’assessore all’urbanistica Titta Meucci

2013 – Titta Meucci assessore all’urbanistica: sull’individuazione di un locale consono alle esigenze dei fedeli mussulmani:   “penso che ci sia già un nuovo incontro programmato per il prossimo autunno. Ci hanno chiesto se nel piano delle alienazioni del Comune esisteva un edificio adatto allo scopo. Non mi pare di averlo visto, in ogni caso gli spazi che noi mettiamo in vendita non hanno valori inferiori ai due milioni di euro per il solo acquisto al quale poi andrebbero aggiunti i soldi per la ristrutturazione”

 

Mentre i residenti delle zone tra piazza de’Ciompi e Borgo Allegri sono esasperati per la situazione in cui verte la piazza

2013 – Laura Battistoni: la cittadina esausta dalla situazione: “Abbiamo raccolto firme, presentato esposti, siamo intervenuti alle assemblee dei 100 luoghi ma nessuno ci aiuta”

Nel frattempo la Regione Toscana  con 75mila euro ha stabilito un percorso partecipativo per l’individuazione, che ha individuato come soluzioni apprezzabili l’ex aula bunker di viale Paolieri e l’area di stoccaggio del parco dell’Anconella, seguiti dall’area ex Campolmi all’Isolotto e dall’ex Panificio militare di via Mariti.

Si passa al 2014, tempi recentissimi, l’Imam sembra proprio non perdere la pazienza e insistere caparbiamente

2014 – Imam Izzedin: Ad un incontro con il Rotary club si lascia andare ad esternazioni più che ottimistiche «Entro marzo contiamo di avere dal Comune l’indicazione su dove poter finalmente aprire la moschea di Firenze. Siamo in contatto con il sindaco Renzi e l’assessore Giachi, che hanno dato la loro piena disponibilità»

28 novembre 2014:

Il percorso della moschea è andato avanti da circa 10 anni, nei quali sono passate giunte e sono stati spesi 75.000 euro dalla Regione Toscana, portando a solo individuazione.

Nel corso del 2015 si scatenano tutti, sulla scia di Charlie Hebdo, e sull’onda dell’entusiasmo il sindaco dichiara che la moschea è concreta.

2015 – L’opposizione in Palazzo Vecchio richiede a gran voce un referundum, puntando sul rispetto delle regole e della tutela delle tradizioni religiose e culturali di Firenze.

Luglio 2015 Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato: da Roma si sbilancia il senato che non esita nel manifestare il suo appoggio al sindaco Nardella: ““Una moschea a Firenze, l’argomento torna in scena, una discussione che in città ritorna da anni, e che non ha mai trovato soluzione, costringendo i musulmani ad auto-organizzarsi per pregare, ma che oggi è quanto mai attuale nel momento storico e politico che viviamo, con da un lato la Lega di Salvini, che quotidianamente soffia sul fuoco del razzismo e della xenofobia, e dall’altro la necessità, sempre più evidente, di riconoscere e costruire rapporti con l’Islam europeo e moderato che già vive nelle nostre comunità e va coinvolto ancora di più, in una strategia di integrazione e prevenzione, in cui sarebbe alleato fondamentale”.

Si arriva così al tragico novembre 2015, in seguito ai fatti di Parigi. Il confronto tra il sindaco e l’Imam rimane sereno.

16 novembre 2015 – Dario Nardella, sindaco di Firenze: “Un centro di preghiera, che sia solo ed esclusivamente un luogo di preghiera- sottolinea- non solo risponde ad un diritto fondamentale, ma anche a maggiori esigenze di sicurezza”

Con questa dichiarazione finisce la cronistoria singolare di un edificio che divide i cittadini e i politici. Il dibattito su dove costruire un tempio religioso è oggi più che mai aperto, purtroppo fomentato dall’odio.

Sicuramente chi ci rimette sono i cittadini della zona di piazza de’Ciompi e i fedeli mussulmani stessi, in mezzo al dibattito si sta costituendo un ghetto che non giova a nessuno.

Sarebbe un bel segnale contro il terrorismo trovare una soluzione che sia utile per tutti.

Gilberto Bertini

redazione@firenzefuori.it

*Secondo i dati forniti dal presidente ucoi  e Imam di Firenze Izzeddin Elzir