Diciamolo chiaramente, al di là del tempo e della storia, due geni come Dante e Dalì difficilmente si possono trovare dietro l’angolo. Si narra che il sommo si sedesse tutte le domeniche all’osteria “il Porco” in Piazza Duomo per  godersi il volteggiar leggero delle donne nei palazzi storici tipo quello De’Bischeri che poi andò bruciato nelle fiamme del tempo, ma questa è un’altra storia. L’uomo da Madrid con i baffi arricciati inventore del surrealismo lesse il capolavoro del sommo poeta fiorentino e decise di prestare la propria arte pittorica per illustrare i canti tra inferno, purgatorio e paradiso. L’intuizione fu del governo italiano che negli anni 50′ commissionò al genio di Salvador l’illustrazione completa della Divina Commedia. Poi tutto fu fermato dalle proteste dei cittadini italiani scandalizzati dal fatto che a dare un’immagine al più grande pezzo di letteratura italiana fosse uno spagnolo. Sono passati un po’ di anni e i due geni che furono possono avere finalmente il loro rendez vous catartico in una mostra presentata a Firenze presso La Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi: #DalìMeetsDante

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Un viaggio surreale in cui l’immaginario collettivo si perde nei meandri dell’inconscio e dell’universo daliniano. Il freddo cinismo della legge del contrappasso si unisce agli estremi simbolismi del pittore spagnolo, che nelle sue xilografie racconta con colorate allegorie il dramma dei dannati, il lento incedere delle punizioni del purgatorio e la beatitudine degli ospiti del paradiso.

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La mostra nasce dall’idea della Fondazione Ambrosiana in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri ed accoglie visitatori da tutto il mondo. Il percorso suddiviso in tre momenti, ciascuno per cantica della Divina Commedia e raccoglie illustrazioni e sculture di Salvador Dalì che ha donato il suo genio e la sua capacità come omaggio al Poeta.

La mostra è aperta fino al 27 Settembre tutti i giorni dalle 10 alle 19.

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